NEW YORK (WSI) – A meno che gli Stati Uniti non facciano “concessioni importanti” e consentano alla valuta cinese di entrare a far parte del basket di divise del Fondo Monetario Internazionale, c’è il pericolo reale che la Cina stringa un’alleanza politica e militare con la Russia.
“A quel punto la minaccia di una terza Guerra Mondiale diventerebbe reale”. A lanciare l’avvertimento è George Soros, illustre investitore che ha fatto fama e fortuna speculando al ribasso contro la sterlina e la lira a inizio Anni 90, in un intervento alla conferenza di Bretton Woods della Banca Mondiale.
Il futuro della geopolitica ed economia mondiale dipende molto da cosa succederà in Cina dal punto di vista politico ed economico.
Secondo Soros se i tentativi di Pechino di trasformare la propria economia da una macchina da esportazioni a un motore alimentato dalla domanda interna falliranno, c’è la possibilità che i leader cinesi optino per fomentare un conflitto esterno, che mantenga il popolo unito e garantisca una continuità di governo.
Il tutto mentre il presidente della Cina Hu parla del dollaro come una valuta che “appartiene al passato”, con il governo che prepara qualcosa di grosso per il prossimo ottobre nei mercati valutari.
Intanto la Finlandia ha messo in allerta 900 mila riservisti “in caso di guerra”. Il governo di Helsinki nega qualsiasi collegamento con la crisi ucraina e le tensioni con la Russia, ma per gli analisti, e gli stessi riservisti, il timing parla da sè.
“È chiaramente dovuto a un atteggiamento più aggressivo da parte dei russi – ha detto al Daily Telegraph uno dei militari richiamabili, che ha ricevuto la comunicazione – sono nelle riserve da 15 anni e non ho mai visto niente di simile. Molto raramente mandano lettere del genere”.
(DaC)