NEW YORK (WSI) – Che prima o poi la Fed dovrà interrompere la maxi iniezione di liquidità operata negli ultimi anni per sostenere – artificialmente – l’economia degli Stati Uniti, lo avevano fatto intendere le stesse minute pubblicate dall’istituto all’inizio dell’anno. Minute che avevano seminato forti preoccupazioni da parte degli investitori, poi rintuzzate dalle rassicurazioni di vari esponenti della Federal Reserve, Ben Bernanke incluso.
Ma per l’investitore miliardario George Soros, la festa è finita. A suo avviso, infatti, non solo la Fed interromperà i programmi di quantitative easing fin qui adottati, ma ben presto alzerà anche i tassi. “Nel momento in cui si avranno segnali di ripresa dell’economia, allora i tassi di interesse faranno un grande salto”.
Soros parla dunque di un incremento dei tassi sui fed funds notevole, che avverrà tra l’altro proprio quest’anno, nel 2013. Il finanziare fa riferimento a “una manovra delicata composta da due fasi”; la prima vede la Fed iniettare moneta, e la seconda ritirarla. Certo, nel momento in cui la liquidità viene ritirata, il pericolo è che poi l’economia torni ad arrestarsi.
Per l’ennesima volta, il guru ha poi criticato le misure di austerity, facendo notare che, nel momento in cui l’economia cade a causa di esse – come sta avvenendo in Italia e in molti altri paesi europei che hanno deciso di seguire la linea del rigore dettata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel – il peso del debito aumenta ulteriormente.
Allarme sulla situazione politica in Europa, che potrebbe peggiorare nei prossimi due anni. “Non penso che l’Europa possa vivere politicamente in una situazione in cui esiste un centro – la Germania – e in cui ci sono paesi come l’Italia e la Spagna che sono condannate a un’eterna inferiorità.
Il finanziere crede poi che ci siano anche le potenzialità per una guerra valutaria. “Il resto del mondo segue una ricetta diversa da quella della Germania. I tedeschi credono nell’austerity mentre il resto del mondo crede nelle misure di allentamento monetario, nell’iniettare nel sistema liquidità in tempi di crisi. E il punto è che quest’ultimo sistema funziona, in quanto evita periodi di depressione”.