Stati Uniti e Cina sono bloccati una una guerra fredda, che rischia di trasformarsi presto in una guerra calda. La pensa così il miliardario George Soros che, ieri, durante una cena a Davos, dove è in corso il World Economic Forum , ha puntato il contro il presidente Usa Donald Trump, giudicando “semplicistico” il suo approccio alle relazioni con la Cina.
“Una politica efficace nei confronti della Cina non può essere ridotta a uno slogan, deve essere molto più sofisticata”, ha affermato Soros, aggiungendo che “purtroppo il presidente Trump sembra seguire un altro corso: fare concessioni alla Cina e dichiarare la vittoria, rinnovando i suoi attacchi contro gli alleati degli Stati Uniti. Tutto questo potrebbe minare l’obiettivo politico degli Stati Uniti di arginare gli abusi e gli eccessi della Cina”, ha affermato.
Soros, un importante donatore del partito democratico e critico del presidente Donald Trump, ha quindi aggiunto:
“La realtà è che siamo in una guerra fredda che minaccia di trasformarsi in una guerra calda”, sottolineando così i pericoli impliciti delle tensioni commerciali tra i due paesi.
Il finanziere Usa non risparmia colpi per il presidente cinese Xi Jinping, paragonato al Grande Fratello. Parlando della Cina, il finanziere ha sottolineato che la Cina non è il solo regime autoritario al mondo, ma di sicuro il più forte, il più ricco e più pericoloso visto che usa la tecnologia per il controllo sociale.
“Questo rende Xi Jinping il più pericoloso oppositore delle società aperte”.