George Soros, il finanziare di origine ungherese, e’ stato vittima del crollo dei titoli tecnologici, come migliaia di day trader nel mondo.
Il suo hedge fund principale, Quantum, a seguito del forte ridimensionamento del Nasdaq (passato da quota 5.000 punti agli attuali 3.600 circa) ha bruciato in due settimane un quinto del patrimonio, quasi 3 miliardi di dollari, l’equivalente di quasi 6.000 miliardi di lire.
Non e’ la prima volta che Soros registra forti perdite col suo gruppo di hedge funds. Secondo i calcoli piu’ recenti Quantum ha oggi un patrimonio di 8,2 miliardi di dollari, mentre due anni fa, al picco della sua fortuna, era leader nel settore degli hedge funds con un totale di 20 miliardi di dollari in gestione.
Lo scorso Natale Soros ha registrato un calo di 660 milioni di dollari a causa dei suoi investimenti nel settore dell’high-tech, mentre l’anno precedente, invece, perse 2 miliardi di dollari nel terremoto che segui’ la crisi finanziaria russia.
Ma nel 1992 Soros guadagno’ in un giorno 1 miliardo di dollari scommettendo (a ragione) sul ribasso della sterlina.
Gli insuccessi legati al mercato monetario europeo e l’estrema volatilita’ sui mercati mondiali hanno spinto il settantenne Soros a puntare di recente sui titoli tecnologici Usa. Ma lo ha fatto nel momento sbagliato.
La crescita del Nasdaq fino a livelli record sembrava aver ridato per un paio di mesi il tocco magico al finanziere. Invece due settimane fa e’ arrivato il crash.
Sempre a causa della volatilita’ nel settore tecnologico, lo scorso mese, Julian Robertson, il secondo piu’ importante gestore di hedge funds, e’ stato costretto ad annunciare la liquidazione dei propri fondi.