Sorpasso storico sul terreno dei mercati azionari asiatici. Secondo i dati compilati da Bloomberg, l’India ha superato per la prima volta Hong Kong, diventando il quarto mercato azionario più grande al mondo. Mettendo a confronto i dati sulla capitalizzazione di ieri, lunedì 24 gennaio, si rileva un valore complessivo degli indici indiani pari 4.330 miliardi di dollari contro i 4.290 miliardi di Hong Kong.
Per New Delhi si tratta di un traguardo storico, dopo quello raggiunto il 5 dicembre 2023, quando il subcontinente aveva superato quota 4.000 miliardi di dollari.
Le ragioni dietro il sorpasso
Il rally del mercato azionario indiano è stato alimentato da una serie di ragioni, a partire da una base di investitori retail in rapida crescita. Ma non solo. Inoltre, il Paese più popoloso al mondo, scettro strappato al Dragone nel 2023, si è posizionato come alternativa alla Cina, attirando attirando nuovi capitali da investitori e aziende globali, grazie al suo assetto politico stabile e a un’economia basata sui consumi che rimane tra le principali economie a più rapida crescita, ha riferito Bloomberg.
Ed è proprio lo slancio dei consumi che sta attirando gli investitori esteri. Come fanno notare alcuni osservatori, l’aumento della spesa per immobili, beni di lusso e beni di fascia alta da parte degli indiani benestanti, nonché la crescente spesa in conto capitale del governo per le infrastrutture stanno facendo da traino all’economia del Paese, candidato a prendere il posto della Cina come motore della crescita globale.
“A livello mondiale non sono molte le economie da cui, per i prossimi 15-20 anni, è ragionevole attendersi una crescita del PIL reale di almeno il 6% annuo”, ha affermato Pratik Gupta, amministratore delegato e co-responsabile delle azioni istituzionali presso Kotak Securities a Mumbai, sottolineando che le aziende indiane stanno continuando a ridurre l’indebitamento, un processo che va avanti da diversi anni.
Questo trend non è certo sfuggito alle società di investimento: attualmente è proprio l’India la scelta numero uno di JP Morgan in Asia, nell’ambito di una strategia che prevede una fase di “osservazione tattica” sulla Cina in attesa che economia e fiducia possano riprendere il passo.
Hong Kong perde smalto
Se l’India accelera il passo nel suo processo di affermazione nel mercato asiatico, Hong Kong ha perso smalto. Il rally delle azioni indiane ha coinciso con il crollo storico di Hong Kong, dove sono quotate alcune delle aziende più importanti e innovative della Cina.La colpa è in parte riconducibile alle rigorose restrizioni anti-Covid-19 di Pechino, la repressione normativa sulle società, la crisi del settore immobiliare e le tensioni geopolitiche in corso. Tutti fattori che hanno contribuito ad erodere l’attrattiva della Cina come motore di crescita mondiale.
Gli effetti sul mercato azionario non sono tardati a manifestarsi: il valore di mercato totale delle azioni cinesi e di Hong Kong è crollato di oltre 6.000 miliardi di dollari dai picchi del 2021. Il pessimismo nei confronti di Cina e Hong Kong (i cui listini cedono oltre il 10% da inizio anno) si è ulteriormente accentuato nel 2024 a causa della mancanza di importanti misure di stimolo economico.
Tuttavia, alcuni analisti si aspettano una svolta nel 2024. Ubs, ad esempio, prevede che i titoli cinesi debbano centrare una performance maggiore di quelli indiani rimbalzando dagli attuali minimi.