Roma – Si apre una nuova settimana cruciale per il destino della Grecia, ma il clima si rasserena con le dichiarazioni di Angela Merkel, che per la prima volta non esclude una cancellazione del debito di Atene.
L’attesa è per l’Eurogruppo di oggi, che deve valutare l’operazione di buyback e, dunque, capire se dopo l’accordo politico della settimana scorsa ci sono anche le condizioni tecniche per l’erogazione degli aiuti.
Ulteriori indicazioni sullo stato di salute dell’eurozona arriveranno poi giovedì dalla Bce, da cui il mercato non si aspetta comunque novità sui tassi.
“L’attuale programma di aiuti alla Grecia – ha osservato la cancelliera tedesca in un’intervista a diversi organi di stampa, commentando le ipotesi di ‘haircut’ – va fino al 2014, per il raggiungimento di determinati obiettivi di bilancio abbiamo concesso al Paese due anni in più di tempo, fino al 2016. Se un giorno la Grecia riuscirà a farcela con le proprie entrate, senza contrarre nuovi debiti, allora dovremmo esaminare e valutare la situazione. Ciò non accadrà prima del 2014-15, se tutto andrà come previsto”.
Una cancellazione del debito, insomma, non viene più vista come il fumo negli occhi, ma il percorso è molto lungo: e passa, intanto, dall’Eurogruppo di domani. Punto centrale della riunione dei ministri economici della zona euro è infatti il ‘buyback’ o riacquisto del debito da parte di Atene.
Il programma, che la Grecia deve lanciare entro lunedì, è una delle richieste del Fmi, che ha bisogno di verificarne l’efficacia prima di chiedere al suo board di dare il via libera agli aiuti (circa 32 miliardi di euro a cui lo scorso Eurogruppo ha dato un primo via libera ‘politico’).
Ma sull’operazione di riacquisto pesano i dubbi di banche e analisti: difficile portarla in porto senza soldi ‘freschi’ e le banche greche sono scettiche avendo già subito perdite a marzo. Inoltre se l’operazione non raggiungerà l’entità immaginata dall’Eurogruppo (circa 40 miliardi di euro) potrebbe saltare tutto l’accordo sugli aiuti gettando nel panico il governo di Samaras che si aspetta nuovo ossigeno entro dicembre.
Il commissario agli affari economici Olli Rehn si è detto fiducioso che l’operazione funzionerà, ma fonti europee non escludono un nuovo fallimento che rimetterebbe tutto in discussione perché “non c’é un piano B”.
Il tema Grecia non sarà comunque l’unico terreno su cui si confronterà l’Europa. Già martedì l’Ecofin avrà sul tavolo la patata bollente dei budget 2012 e 2013, mentre altro tema di duro confronto sarà la supervisione bancaria unica della Bce, primo mattone dell’Unione bancaria ed elemento indispensabile per l’avvio delle ricapitalizzazioni dirette delle banche da parte del fondo salvastati Esm. Sullo sfondo, c’é la riunione del Consiglio direttivo della Bce, che secondo la maggioranza degli analisti dovrebbe lasciare i tassi invariati, malgrado il taglio previsto delle previsioni di crescita dell’eurozona. (ANSA)