NEW YORK (WSI) – Prende slancio la ripresa americana. Il Pil del terzo trimestre è stato rivisto a +5% dalla precedente stima del +3,9%. Si tratta del tasso di crescita ‘annualizzato’ più alto dal terzo trimestre 2003: allora l’economia crebbe del 6,9%.
Gli economisti si aspettavano una revisione in meglio al +4,3%. Un tasso annualizzato significa che l’economia statunitense è cresciuta dell’1,25% nel periodo luglio-settembre.
Riviste al rialzo pressoché tutte le componenti. I consumi personali, il motore della crescita dell’economia statunitense, sono passati al +3,2% da +2,2%. Anche le scorte di magazzino sono state riviste al rialzo, da $79,1 miliardi a $82,2 miliardi. Le esportazioni sono state invece riviste al ribasso da +4,9% a +4,5%. Gli investimenti fissi da parte delle imprese infine sono balzati dell’8,9%, dal +7,1% della precedente stima.
Il Pce core, l’indicatore più seguito dalla Federal Reserve per monitorare l’inflazione, è stato confermato a +1,4%.
Anche se il tasso di persone che non partecipa più alla forza lavoro è ancora molto alto, molti analisti sono convinti che il mercato del lavoro più in salute dal 1999 (se si tiene in considerazione la creazione di posti di lavoro) sia in grado di far accelerare la riprsa.
In novembre le aziende hanno assunto 321 mila nuove persone, per il maggior miglioramento mese su mese in tre anni. Con un numero crescente di persone che hanno un lavoro e soldi da spendere, i consumi che valgono il 70% dell’economia americana, dovrebbero guadagnare terreno.
Dopo la diffusione del dato, il dollaro ha accelerato la corsa, spingendo l’euro ai minimi da 28 mesi sotto quota 1,22 ai minimi di 1.2192 .
(MT-DaC)