Non si arresta il rally della Borsa Usa con lo S&P 500 che viaggia a un soffio dalla soglia psicologica dei 5 mila punti, massimo storico di sempre, raggiunto ieri durante le contrattazioni, ma poi perso nel finale (in chiusura l’indice ha segnato 4.997 punti).
L’indice continua a beneficiare di una stagione delle trimestrali finora molto positiva, che sta mettendo in secondo piano il probabile rinvio dei tagli ai tassi d’interesse da parte della Federal Reserve.
Cosa dicono gli analisti
“In apparenza non c’è differenza tra 5.000 e 4.999, ma questi grandi numeri tondi hanno un significato psicologico per gli investitori”, ha affermato Ryan Detrick, strategist di Carson Group. “Come abbiamo visto nel corso della storia, coloro che sono disposti a resistere nei momenti difficili vengono solitamente premiati alla fine, questa volta non è stato diverso.”
A questo proposito, Gabriel Debach, market analyst di eToro: “dal marzo 2021, quando l’indice superò i 4 mila punti, sono trascorse 149 sedute caratterizzate da sfide significative. Gli investitori hanno dovuto affrontare aumenti di 525 punti base nei tassi d’interesse, preoccupazioni inflazionistiche ed energetiche, una recessione degli utili dell’S&P 500, una crisi bancaria e tensioni geopolitiche, solo per citarne alcune. Nonostante queste sfide, i mercati hanno dimostrato una sorprendente resilienza. Il settore energetico ha guidato la carica con un impressionante +88%, seguito dal settore tecnologico con un solido +58%. Mentre tutti i settori sono in territorio positivo, solo questi due hanno brillato per sovraperformare l’S&P 500.
L’eventuale odierno raggiungimento dei 5000 punti per l’S&P 500 restituirebbe un progresso del 25% dai passati 4000, un traguardo che ha richiesto più tempo rispetto alle 89 sedute necessarie per registrare una crescita del 33%, ovvero il passaggio dai 3000 ai 4000 punti. Durante questo periodo, la pandemia è stata sia la causa che la cura per il mercato. Tuttavia, è stato un periodo più breve rispetto alle circa 255 sedute che, dal 2014 al 2019, l’S&P 500 ha impiegato per superare i 3000 punti, richiedendo un guadagno del 50%”.
Guardando avanti, Binky Chadha di Deutsche Bank si aspetta che l’S&P 500 continuerà quest’anno il suo rally, sostenuto dalla crescita degli utili. Le attese sono infatti che il benchmark si muova tra i 5.100 punti nel caso base e i 5.500 nel caso rialzista.
Mark Haefele, Chief Investment Officer, UBS Global Wealth Management, segnala che mentre le azioni statunitensi stanno scontando le buone notizie, si ritiene che il rally sia stato ben supportato. Inoltre, i recenti dati economici hanno evidenziato il potenziale per un periodo di crescita ancora più forte, un’inflazione contenuta e un allentamento monetario più rapido. In questo caso, si ritiene che l’S&P 500 abbia il potenziale per salire a circa 5.300 quest’anno.
Tra gli analisti c’è chi dice che un sostegno all’aumento degli indici Usa arriverà dall’aumento atteso di operazioni di buy-back.
Trimestrali Usa: utili mostrano i muscoli
Come abbiamo anticipato, il mercato Usa continua a beneficiare dell‘andamento in crescita degli utili. Un bilancio della stagione delle trimestrali in corso, quella che riguarda il quarto trimestre, mostra che delle 319 società, ovvero il 64% dell’S&P 500, che hanno comunicato i risultati, l’81% ha superato le stime sugli utili mentre il 63% ha batto quelle sui ricavi (fonte LSEG). Complessivamente, le stime degli analisti dicono che gli utili dovrebbero aumentare del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Tassi Usa: taglio del costo del denaro si allontana
Sul costo del denaro Usa, ieri, Thomas Barkin, presidente della Fed di Richmond, ha detto che la Banca centrale “può prendersi del tempo” prima di tagliare i tassi, ribadendo che “i prossimi dati sull’inflazione saranno probabilmente favorevoli”, ma che i rischi “sono ancora dietro l’angolo”. La strada verso l’obiettivo del 2%, ha concluso, “sarà accidentata”. Secondo il Cme FedWatch Tool, gli analisti danno all’81,5% la possibilità che la Fed lasci i tassi invariati al 5,25%-5,50% alla riunione del 20 marzo, mentre la possibilità di un taglio di 25 punti base alla riunione successiva, a maggio, è del 51,5%.