Spagna: Populismo Costituzionale
Nel mentre tutti gli spagnoli non dormono da qualche settimana, l’intero pianeta aspetta di conoscere cosa ha deciso “Puigdemont”, il capo della rivolta catalana: indipendenza o autonomia?
Con uno striminzito 40% di adesione – seppur influenzato dall’ostruzione della Guardia Civil di Spagna – ad un referendum per arrivare all’indipendenza della Regione spagnola, per l’appunto la Catalogna, questo signore ha deciso di parlare per conto di tutti.
Ha indetto una consultazione popolare in contrasto alla Costituzione spagnola che prevede uno Stato unito e indivisibile e oggi, nel mentre un po’ tutti siamo preoccupati per una possibile guerra civile, i banchieri scappano e le principali imprese pure, l’Unione Europea disconosce questa presunta e nuova entità territoriale, questo signor Puigdemont che fa?
Prende tempo, con la speranza che si trovi una soluzione per giungere alla desiderata indipendenza della Catalogna.
Si può intavolare una discussione seria con queste premesse? No.
Con tutto l’ottimismo possibile la strada è tutta in salita sia per la Spagna sia per il nascente Stato della Catalogna.
Parlare di questi argomenti, anche in vista dell’appuntamento di casa nostra del 22 ottobre, dove alcuni statisti nostrani di quello che è rimasto della vecchia secessione sempre minacciata dalla Lega Nord – l’attuale segretario Salvini, il Governatore della Lombardia Maroni e quello del Veneto Zaia – fa pensare all’art.5 della nostra Costituzione dove si dice testuale:
“La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo, adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”.
Se una entità, quale che sia “è una ed indivisibile”, Costituzione alla mano, giammai si potrà parlare di “indipendenza” al massimo si di una maggiore autonomia.
Qua gli strateghi sono tanti, forse addirittura troppi per cui sarebbe interessante conoscere una pronuncia di popolo per rispondere definitivamente a qualche “populista” in circolazione.
Aspettiamo impazienti!