Economia

Spagna, Rajoy lancia anatema contro nord Europa e Bce

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NEW YORK (WSI) – La crisi del debito e’ talmente grave che un politico conservatore come Mariano Rajoy si vede costretto a chiedere l’intervento ‘keynesiano’ della banca centrale per aiutare i paesi piu’ in difficolta’ del blocco a 17.

Che il programma straordinario della Bce di sostegno ai paesi piu’ deboli dell’area euro stia funzionando ce lo dicono mercati e nello specifico i tassi di interesse. Anche in giornate di nervosismo per l’azionario, il mercato dei titoli di stato della regione periferica e’ infatti rimasto sotto controllo negli ultimi mesi.

Il presidente del Consiglio spagnolo, Mariano Rajoy, ora chiede pero’ a Draghi, nuemro uno dell’istituto centrale di Francoforte, di fare di piu’, varando politiche di allentamento monetario simili a quelle gia’ viste in Usa e Giappone.

Il premier del Partito Popolare ha analizzato i casi di Portogallo e Spagna, arrivando a una conclusione unica: entrambi i paesi stanno scendendo a compromessi, si stanno piegando alle esigenze di Bruxelles, hanno imposto tagli e messo in vigore le riforme richieste, ma i risultati tardano ad arrivare.

Perche’? Perche non bastano le misure di austerita’ e mancano le giuste riforme nel funzionamento dell’Unione Europea e dell’euro. Tanta frustrazione, scrive El Pais, sfocia per la prima volta in rabbia. Rajoy ha lanciato un anatema contro i paesi nordici fautori del rigore e in particolare la Germania.

Per colpa loro – questo il concetto espresso in sintesi – Draghi ha le mani legate, quando dovrebbe invece farsi promotore della possibilita’ che la ,b>Banca Centrale Europea agisca come tutte gli altri istituti centrali del mondo, ovvero iniettando liquidita’ nel sistema.

E’ l’unico modo, secondo Rajoy, per lottare contro la recessione che hanno trovato in Giappone, in Inghilterra e negli Stati Uniti.

Ieri una fonte ha spiegato a Reuters che la Spagna aumenterà il target sul deficit al 6% per il 2013 e sta negoziando con la Commissione europea maggior tempo per ridurre il deficit al 3% del Pil, obiettivo attualmente fissato per il 2014.

La possibilità che Madrid non riesca a raggiungere l’obiettivo di riduzione del deficit per l’anno in corso lascia il suo rating a rischio di taglio sotto il livello di ‘investment grade’, secondo Moody’s.