Durante la scorsa settimana la Federal Reserve americana ha deciso di includere nelle sue operazioni di sostegno all’economia anche gli acquisti di Etf esposti in bond societari statunitensi. La mossa punta a incrementare la liquidità del sistema, garantendo che gli investitori intenzionati a vendere tali posizioni possano avere maggiori certezze sul fatto di poter trovare un compratore. In secondo luogo il sostegno agli Etf controbilancia in qualche modo I deflussi subiti da tali fondi nelle scorse settimane.
A gestire gli acquisti di Etf sarà Black Rock, la quale, tramite una leva finanziaria con rapporto 10 a 1 avrà a disposizione 750 miliardi di dollari.
Gli effetti del piano per gli investitori
La gran parte delle partecipazioni della Fed sarà in Etf investment grade (Ig): “è razionale supporre che la Fed seguirà linee guida simili a quelle emesse per gli acquisti di obbligazioni societarie, vale a dire che verranno acquistate obbligazioni solo a 5 anni” scrivono gli analisti di SPDR (gruppo State Street), “di conseguenza, continuiamo a considerare la parte corta della curva del credito Ig come il punto migliore per gli investitori sia perché gli acquisti della Fed offrono protezione sia perché il rischio di durata è basso”.
(Nel grafico in basso il profilo di durata/rendimento di alcune asset class selezionate)
Secondo SPDR gli investitori, però, potrebbero prendere in considerazione anche bond la cui durata superi I 5 anni. Ciò infatti sarebbe giustificato dal fatto che “il valore totale degli Etf corporate Ig statunitensi quotati negli Stati Uniti è di 153 miliardi di dollari, il che implica un potenziale per gli acquisti di poco superiore ai 30 miliardi, di cui una proporzione ancora più piccola sarà sufficientemente vincolata alla scadenza per soddisfare la Fed”. Pertanto sarà difficile per la banca centrale americana “concentrarsi sull’acquisto limitato agli Etf di breve durata […] ciò potrebbe spingere la Fed ad acquistare alcuni degli indici più ampi.