Diversificazione internazionale ed esigenze del cliente al centro della strategia della storica banca private torinese. Questo il modello consulenziale raccontato ai nostri microfoni dal manager Federico Taddei
Un’offerta sempre più varia e innovativa, in grado di supportare la clientela private su più fronti. Questo uno dei messaggi principali emersi dall’intervista esclusiva a Federico Taddei, vice-direttore generale e Head of Private Banking di Ersel Banca Privata.
Quali nuovi servizi offrite ai clienti per creare valore?
“Abbiamo un’offerta articolata di servizi, capace di rispondere alle crescenti esigenze della clientela nell’ambito del private banking, dell’asset management, dei servizi fiduciari e di family office, fino alla distribuzione online di fondi comuni di investimento. Come specialista nella gestione di grandi patrimoni, Ersel ha rafforzato la piattaforma completa di wealth management, potenziando i servizi core di investimento come la gamma GP con linee multimandato, la consulenza evoluta a pagamento, l’offerta di certificate, i servizi dedicati ai private markets, ai club deal e al wealth planning e i servizi complementari con family office attraverso la fiduciaria Simon, che riveste un ruolo essenziale nell’erogare servizi legati al possesso, al monitoraggio, alla protezione e alla trasmissione del patrimonio. Completano questi servizi il training advisory e la filantropia. Abbiamo investito anche in tecnologia e innovazione, apportando miglioramenti significativi nella customer experience del cliente con firma Otp, nella web collaboration, nel Crm aziendale ad uso dei banker e del marketing/comunicazione con l’ulteriore upgrade di Microsoft Dynamics”.
Quali strategie perseguite a livello internazionale?
“Per Ersel la piazza Lussemburghese – dove siamo stabilmente dagli anni ‘90 – è storicamente rilevante, in primis per le attività di asset management. Nel tempo abbiamo progressivamente rafforzato anche il business del private banking, nell’ultimo biennio con l’inserimento di un team focalizzato sul mercato francofono e di un team di banker svedesi che segue principalmente la clientela nordica imprenditoriale. Quest’operazione ci consente di perseguire l’allargamento della clientela in chiave internazionale che per Ersel rappresenta una sfidante opportunità, dato il suo ruolo di boutique fortemente focalizzato sulla clientela italiana. Pensiamo che avere un presidio maggiore in uno dei centri finanziari dell’Europa ci permetta sia di intercettare in futuro nuove opportunità di sviluppo commerciale per i nostri clienti, sia di diversificare la provenienza delle masse gestite. Vogliamo essere attrattivi per i clienti e i professionisti del settore rispetto alla banca tradizionale, fornendo alla nostra clientela un’offerta globale che tenga conto delle specificità di ciascun Paese e delle questioni transfrontaliere, attraverso un modello di business incentrato sulla collaborazione con una pluralità di banche depositarie nelle principali piazze finanziarie dell’Unione Europea e con diversi altri partner, come le compagnie di assicurazione e gli avvocati fiscalisti e fiduciari”.
Quali sono le richieste dei clienti in questa fase?
“In un contesto come quello attuale, caratterizzato da maggiore volatilità, i nostri clienti cercano soluzioni di investimento sempre più personalizzate. La diversificazione sui mercati azionari globali, unita al ritorno negli ultimi due anni al mercato di tasso sui bond – anche governativi – dopo una fase prolungata di tassi zero, sta ricreando spazi importanti per le soluzioni multi-asset. Sta, inoltre, crescendo la domanda di consulenza specializzata per accedere a mercati alternativi e gestire la complessità della trasmissione del patrimonio alle prossime generazioni”.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di ottobre del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.