NEW YORK (WSI) – Steven Eisman, il gestore famoso per le sue puntate short che ha ispirato il film “La grande scommessa” (“Big Short“), è convinto che le banche italiane provocheranno la prossima crisi finanziaria. Questo perché i crediti deteriorati sono, come avvenne nel 2007-2008 per i mutui subprime, estremamente sopravvalutati.
“Steve” Eisman, che di crisi ne sa qualcosa, constata che, se valutate correttamente, le sofferenze creditizie in pancia agli istituti del nostro paese vedrebbero “spazzato via” il capitale. In un’intervista al Guardian, l’investitore che ha fatto una fortuna anticipando lo scoppio della crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti non è ottimista sul futuro dell’Italia e del continente europeo:
“L’Europa è fregata, voi tutti siete fregati“, dice.
Non sono contratti finanziari derivati, come nel caso dei mutui cartolarizzati, a preoccupare Eisman, il quale aveva capito che prestiti giudicati tripla A dalle agenzie di rating in realtà non valevano nulla. Il finanziere di Wall Street punta in questo caso il dito contro la montagna di sofferenze iscritte nei bilanci delle banche italiane, il cui errore è stato quello di non svalutare questi prestiti inesigibili.
Secondo lui se fossero valutati correttamente “il loro capitale verrebbe spazzato via”. Gli istituti di credito italiani, invece, si ostinano ancora a tenerli in portafoglio, con un valore che si aggira tra il 45 e il 50% del valore originale.
Il problema è che nessuno li valuta altrettanto. Quando ci sono offerte da parte di società e banche specializzate nella gestione di tali prestiti, si arriva al massimo al 20% (quanto si prevede di recuperare) del valore. Si parla di più di 300 miliardi di euro in sofferenze lorde, una somma non da poco, pari al 17% del Pil italiano, la terza forza economica dell’area euro.
In conclusione, non appena il valore reale dei crediti deteriorati verrà riconosciuto dalle banche, il capitale verrebbe azzerato e da un giorno all’altro risulterebbero “insolventi”. La speranza è che stavolta Eisman – e tanti altri speculatori come lui – si sbaglino.