ROMA (WSI) – Davide Serra, investitore da sempre vicino al premier Matteo Renzi, di cui è uno dei massimi finanziatori, ha ammesso di avere investito nelle banche popolari. Ma mesi prima del varo del decreto del governo Renzi che ha alimentato l’appeal degli istituti di credito, dal momento che vivranno sicuramente un periodo di consolidamento.
“Investiamo sulle banche popolari da marzo 2014. Abbiamo popolari e in particolare abbiamo una specifica, grande posizione. La società sa cosa vogliamo e dove intendiamo arrivare. Ci siamo parlati, anzi siamo in dialogo costante. Non aggiungo altro”, ha detto ai media il gestore del fondo Algebris, con sede a Londra.
Non si sa altro per ora – solo che l’istituto di credito indiziato numero uno è il Banco Popolare, al secondo posto Ubi Banca e Pop Milano – ma le parole sono bastate a innervosire sindacati e associazioni a tutela dei consumatori. Secondo Susanna Camusso, leader della Cgil, si tratta di speculazioni.
“Non è un bello spettacolo che subito dopo il decreto si scopra che c’è chi lo sapeva e ci ha speculato sopra”, ha commentato la leader sindacalista.
Il tutto mentre la Consob sta indagando sulle ‘operaziono sospette’ intercorse sui mercati inglesi prima che il decreto di rilancio delle Popolari venisse varato dal governo.
Le autorità di controllo dei mercati vogliono vederci chiaro e capire se ci siano stati cambi importanti di partecipazione prima che i titoli delle banche popolari venissero positivamente impattati in Borsa dall’annuncio del governo di voler abolire il voto capitario.
(DaC)