Sempre più italiani scelgono di fare la spesa on line tanto che nel 2019 tale settore segna un incremento del 39% a fronte del 15% dell’e-commerce nel suo complesso. La spesa online, pur rimanendo un mercato dal valore relativamente basso – 646 milioni di euro, contro gli oltre 30 miliardi dell’intero e-commerce – ha registrato una crescita importante secondo i dati dell’Osservatorio e-commerce B2C Netcomm del Politecnico di Milano, dell’area Fintech.
Ad oggi ad avere la possibilità di fare la spesa online sono il 68% degli italiani, un dato di anno in anno sempre più alto. Fare la spesa dei consumi online fa sicuramente risparmiare tempo, stress e fatica, ma si tratta di un servizio non sempre impeccabile e inoltre mancano offerte e sconti rispetto a quelli che si trovano nei punti vendita fisici e lo scarso assortimento di prodotti rispetto scaffali dei supermercati.
Spesa on line: ecco la classifica di Altroconsumo
Così Altroconsumo che ha voluto condurre un’indagine sulle diverse catene di supermercati e canali e-commerce, da Esselunga a Coop, passando per i due servizi di Amazon (Prime Now e Pantry) e Glovo: nel dettaglio sono stati effettuati 33 ordini in quattro grandi città – Roma, Milano, Napoli e Bari – e due cittadine di provincia, Borgaro Torinese (Torino) e Legnaro (Padova), ed è stata stilata una classifica in cui i servizi vengono valutati con un punteggio da una a cinque stelle.
Gli indicatori presi in esame sono stati:
- assortimento dei prodotti (risultato spesso troppo ristretto)
- consegna (sia in termini di celerità che di rispetto del giorno e della fascia oraria indicati)
- indicazioni al momento della consegna (ovvero se i surgelati vengono subito indicati e se vengono evitate le contaminazioni tra alimenti e detersivi, ad esempio)
- costi e modalità per il servizio di recesso ed infine l’ecosostenibilità dei packaging.
Ebbene dall’analisi di Altroconsumo sulla spesa on line risulta Conad in testa alla classifica con punteggio pieno per assortimento, consegna, costo del reso e la scelta del packaging (utilizza sacchetti biocompostabili).
A seguirla Amazon Prime Now, impeccabile per quanto riguarda il servizio del reso. Agli ultimi posti spiccano i nomi di Glovo, poco apprezzato per quanto riguarda la separazione dei prodotti e il reso, Lidl, a cui non è mai stato possibile rendere un prodotto, ed infine Cicalia, peggiore tra le piattaforme, soprattutto per quanto riguarda la consegna e il costo del reso, facendo pagare 16,90 euro per la spedizione del prodotto da restituire.