ROMA (WSI) – Se finora la spending review è stata un mezzo flop lo si deve anche ai tagli ridicoli apportati alle sedi del ministero dell’Economia. La razionalizzazione e riorganizzazione degli uffici locali del Tesoro non ha infatti offerto una grande mano al piano del governo di ammortizzamento dei costi.
Lo stesso capo del dicastero del Tesoro, Pier Carlo Padoan ha di fatto gettato la spugna, ammettendo che ora come ora è “difficile andare oltre” con i tagli alla spesa pubblica. Come ricorda Monitor Immobiliare nel 2015 il governo aveva previsto una riduzione della spesa pubblica di 7 miliardi di euro, poi nel 2015 si sarebbe arrivati a 18 miliardi, fino ai 33,9 miliardi quest’anno.
Invece dal 2014 al 2016 i tagli alla spesa pubblica si sono arenati a 25 miliardi di euro e “dalla riorganizzazione e razionalizzazione delle sedi locali del Mef non arriva un grande aiuto”.
Lo stesso ministero dell’Economia ha fatto sapere che le prime operazioni sugli immobili avviate nel 2016 “portano a risparmiare circa 2 milioni di euro mentre le iniziative realizzate tra il 2010 e il 2014 hanno portato a risparmi di 15 milioni di euro, senza intaccare i servizi resi ai cittadini”.
L’operazione è stata comunicata con grande fanfara ed è stata salutata dal governo come un grande risultato, ma in realtà “si tratta, a fare i conti, di una percentuale irrisoria dei 25 miliardi”, si legge sul sito di Monitor Immobiliare.
Anche se la razionalizzazione delle sedi locali del Mef potrebbe proseguire nel corso dell’anno, è difficile ipotizzare che dietro ci sia una visione strategica, sempre secondo Monitor Immobiliare.
Entrando nel dettaglio delle operazioni avviate quest’anno, i risparmi finora ottenuti “derivano da accordi a Terni, Messina, Bologna e Milano. Il processo è portato avanti dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale (DAG) del Ministero che in questa fase si sta concentrando oltre che sulle Ragionerie Territoriali anche sulle Commissioni tributarie”.
Tramite la Direzione per la razionalizzazione degli immobili, degli acquisti, della logistica e gli affari generali, il DAG sta in questo momento portando avanti un programma di razionalizzazione che ha “l’obiettivo di ulteriori risparmi nel medio periodo del 51,4% (16,1 milioni) rispetto al dicembre 2014, che cresceranno fino al 61,5% (19,3 milioni) per il 2020-2021″.
Fonte: Monitor Immobiliare