ROMA, (WSI) – Uno spot televisivo contro le delocalizzazioni in Italia, sarà la base di una campagna mediatica che andrà avanti tutta l’estate in Svizzera all’insegna del “non annaffiate il giardino italiano”.
La controversa iniziativa è stata appena presentata da varie associazioni elvetiche, attive soprattutto nel Canton Ticino. Nel mirino i “padroncini” italiani, come li chiamano le associazioni promotrici. Lo spot, in italiano, dura poco meno di 30 secondi e ritrae un uomo che si trova nel suo giardino con la pompa dell’acqua ma che, sotto lo sguardo perplesso della moglie (o compagna), sta distrattamente annaffiando il prato ben più verde del suo vicino (che implicitamente viene sottinteso essere il vicino italiano).
“Ogni goccia che cade lontano, rende il vostro prato meno verde. Investire nel giardino del vicino – viene affermato nello spot – può essere pericoloso”. E a questo punto al malcapitato protagonista arriva in faccia una pallonata, che lo stende.
“Nutriamo il nostro territorio, lavoriamo con imprese locali” conclude il filmato che andrà in onda da giugno fino a ottobre su Rsi, l’equivalente svizzero della Rai, e su Teleticino. Si può visionare anche su YouTube
Le aziende elvetiche “sono sempre più sotto pressione dagli effetti indesiderati causati dall’Accordo sulla libera circolazione delle persone e delle prestazioni di servizio, segnatamente dalla crescita esponenziale del numero di lavoratori distaccati e padroncini che lavorano in Ticino”, hanno affermato i promotori della campagna: l’Associazione interprofessionale di controllo; la Società svizzera impresari costruttori Sezione Ticino; l’Unione Associazioni dell`Edilizia e la Camera di commercio, dell`industria, dell`artigianato e dei servizi del Cantone Ticino.
Paradossalmente tutto ciò dopo anni in cui in Italia invece ci si allarmava per esodi e fughe di imprese e imprenditori che decidevano di trasferire le loro attività in blocco nella Confederazione. La questione resta un tema caldo nelle relazioni tra i due paesi, assieme al problema del trattamento fiscale sui lavoratori transfrontalieri, ovvero i residenti italiani che ogni giorno si recano in Svizzera per lavoro, in particolare per le potenziali pressioni al ribasso che portano sui livelli retributivi, ben più elevati in Svizzera rispetto a quelli italiani.(TMNEWS)