MILANO (WSI) – Mentre l’euro aggiorna i minimi di 12 anni, bucando anche quota 1,05 dollari, i tassi sui decennali tedeschi testano un nuovo livello minimo record di 0,199%. Anche i rendimenti dei bond di riferimento in Italia, Spagna, Finlandia e Austria hanno raggiunto soglie mai viste al ribasso.
Spread e tassi in Europa si stanno riducendo ulteriormente, complici gli ultimi dati sull’emissione di Btp a 3 e 7 anni, e i numeri sull’inflazione pubblicati in Francia, a cui si unisce il varo del programma di quantitative easing da parte della Bce.
Il Tesoro italiano ha collocato 7,25 miliardi di euro di debito a media e lunga scadenza, sulla parte più alta della forchetta prevista. Piazzati tutti i 2,5 miliardi di euro a tre anni, a un interesse medio dello 0,15%, un nuovo minimo storico. Il tasso nell’emissione di febbraio si era attestato allo 0,44%.
Roma ha inoltre emesso debito a sette anni per 3 miliardi di euro complessivi. I tassi per la scadenza aprile 2022 sono stati dello 0,71%, anche in questo caso in netto calo rispetto all’1,23% dell’ultima asta. I Btp trentennali sono invece stati collocati al tasso dell’1,86%, per un valore totale di 1,75 miliardi di euro.
Se in Germania l’indice CPI è aumentato di appena lo 0,1% su base annuale in febbraio, su base mensile ha visto un incremento dello 0,9% ribaltando la contrazione dell’1,1% di inizio anno.
In Francia i prezzi al consumo hanno invece visto un rialzo dello 0,7% su base mensile dopo il calo dell’1,1% del mese precedente, facendo meglio delle stime. Il rallentamento su base annuale si è ridotto al -0,3% dal -0,4% del mese precedente, mentre il mercato si aspettava un dato invariato rispetto a gennaio.
Contrastanti i dati sulla produzione industriale. In febbraio è calata dello 0,1% deludendo le aspettative, ma su base annuale è cresciuta dell’1,2%, ad un ritmo che non si vedeva da luglio 2014. Nell’ultimo caso le stime degli economisti (+0,2% di media) sono state superate di gran lunga.
Secondo il presidente della Bce Mario Draghi gli effetti del QE sull’inflazione si faranno sentire, riportandola sul 2% desiderato dalle autorità, ma non saranno immediati.
Il rendimento del Btp decennale si è portato su un nuovo minimo storico all’1,05%, che complice un rendimento del Bund sotto lo 0,20%, ha schiacciato lo Spread su nuovi minimi a 85 punti base (-8,24%). Al momento vale 87 punti base. La Spagna per la prima volta in assoluto ha visto i suoi rendimenti decennali scendere sotto l’1%.
I trader stanno speculando su un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve prima di giugno, dando una grossa mano al dollaro.
Partito ufficialmente lunedì, il piano di allentamento monetario straordinario di Draghi prevede l’iniezione di liquidità sui mercati, che riduce il valore della moneta unica e favorisce i bond sovrani dell’area.
Ora molti operatori e analisti si aspettano che l’euro scenda sulla parità e anche oltre rispetto al dollaro. Ciò favorisce l’azionario europeo che continua a salire di prezzo anche oggi.
(DaC)