Economia

Spread, Morelli (MPS): per ora “situazione gestibile”

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Il progetto di MPS per ripulire il bilancio dai crediti incagliati in vista dell’uscita del Tesoro dal capitale, è un’operazione che verrà valutata in ottica di tutela del patrimonio della banca e in base alla sua “capacità di recuperare quelle che sono le sue posizioni di credito”. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’istituto Marco Morelli.

A margine dell’evento “Officina Mps, Idee per crescere”, Morelli è intervenuto (vedi il video) anche sul tema caldo dell’aumento dello Spread, salito fino a 290 punti base la scorsa settimana per via delle rinnovare tensioni tra Roma e Bruxelles sui conti pubblici. Secondo il top manager è senza dubbio “un qualcosa che ha degli impatti su qualunque azienda bancaria del nostro paese che ha titoli di Stato in portafoglio“.

Secondo l’AD però “è difficile dare una valutazione puntuale” e MPS lo fa con scadenza trimestrale ogni volta che pubblica i conti fiscali. “Per ora è una situazione assolutamente gestibile, ma prevedere cosa succede è difficile”.

Lo spread di rendimento tra Italia e Germania “incide su quello che è l’andamento del titolo della banca in modo abbastanza lineare”, pertanto non è questo l’aspetto su cui porre l’attenzione. Si tratta infatti di “un tema di interpretazione di quello che è il quadro macro del paese, piuttosto che dell’andamento nella singola giornata” sui mercati.

Dismissione partecipazione del Tesoro “nei tempi”

Per concludere Morelli ha affrontato la questione del Tesoro temporaneamente primo azionista di maggioranza della banca, e del futuro di MPS, visto che nella seconda metà dell’anno il governo italiano dovrà spiegare quali sono i suoi piani per uscire dal capitale della banca travagliata.

“Noi sottoponiamo al nostro azionista quelle che sono le nostre riflessioni. Dopo di che l’azionista deve valutare quelle che sono le nostre riflessioni ed eventualmente decidere quale strada percorrere”. L’azionista ha delle scadenze e dovrebbe rispettarle secondo l’amministratore delegato della banca più antica del mondo.

In ogni caso spetta al Tesoro decidere, ha sottolineato Morelli. Mps “porta avanti il lavoro che un management deve portare avanti quando si tratta di analizzare tutte le possibili ipotesi: lo condividiamo con il CdA” e poi “sottoponiamo al nostro azionista quelle che sono le nostre riflessioni. Dopo di che, come ho più volte detto in passato, l’azionista deve valutare quelle che sono le nostre riflessioni ed eventualmente decidere quale strada percorrere”.

Mps sarà “banca sostenibile” sotto tutti i punti di vista

È solo nel 2021 che il governo cederà la quota di azioni Mps, acquistata tramite la ricapitalizzazione precauzionale varata nel 2017 per salvare la banca con aiuti pubblici da 5,4 miliardi (4,3 miliardi da azionisti e obbligazionisti). Ma entro fine anno vanno comunicate all’organo esecutivo Ue le modalità di cessione della partecipazione e Morelli crede che “quelli saranno i tempi“.

L’idea del management è quella di avere “una banca sostenibile” in tutte le possibili interpretazioni e accezioni della parola: quindi “sostenibile nel tempo da un punto di vista economico-finanziario; sostenibile nel tempo da un punto di vista delle opportunità che dà alle migliaia di persone che lavorano al Monte, ai milioni di clienti che serve il Monte; e sostenibile da un punto di vista di fare le cose in un modo diverso e speriamo migliore rispetto a quello che abbiamo fatto fino ad oggi, tenendo presente che noi abbiamo dei paletti, dei committment e una capacità di manovra – e manovra vuol dire investire, cambiare i modelli di servizio, cambiare i modelli distributivi – molto più limitata rispetto agli altri”.

Nel capoluogo toscano si è svolta la giornata conclusiva della seconda edizione della “Officina Mps, Idee per crescere”, che ha visto arrivare ben 230 progetti innovativi per il premio messo in palio dall’istituto senese, 25mila euro. In sostanza, grazie ai progetti arrivati, Mps potrà scegliere i progetti che ritiene davvero interessanti per la banca.