ROMA (WSI) – Qausi a scusarsi del tono duro del titolo di Wall Street Italia (Squinzi blatera e le sue parole ovviamente cadono nel vuoto) il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, durante la conferenza stampa di presentazione dell’ingresso di Latina all’interno di Unindustria ha affermato: “Confindustria e’ viva e vitale, non e’ certo da rottamare”.
E ha poi aggiunto: “Il sistema Confindustria ha sempre saputo interpretare e anticipare i cambiamenti – ricorda Squinzi -. Stiamo vivendo una crisi molto acuta, soprattutto del sistema produttivo, che si e’ acuita dalla mancanza di scelte che non hanno districato i nodi del Paese e hanno rappresentato un freno allo sviluppo”.
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Le imprese italiane sono ormai diventate “un bancomat per lo Stato “se si pensa solo all’esempio degli acconti di imposta che oggi superano il 100%, “un prestito forzoso“. Lo ha detto in un’intervista al Sole 24 Ore il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.
“Occorre una riduzione del prelievo fiscale che oggi imbriglia lavoro e imprese e frena l’economia, quasi a voler punire chi produce ricchezza. Non solo: c`è bisogno di regole semplici e stabili, invece dell’attuale giungla normativa“.
L’evasione “non dipende tanto dall’assenza di una morale fiscale degli italiani, quanto dalle caratteristiche specifiche del paese. Abbiamo un sistema fiscale eccessivamente oneroso e complesso, le tasse sono troppo elevate, sproporzionate rispetto ai servizi, espressione dell’eccesso di potere dello Stato”.
La delega fiscale “va assolutamente approvata, è un primo passo verso la semplificazione di una materia troppo complicata e stratificata nel tempo. La prima necessità per le imprese è avere un fisco più equo, più semplice, più chiaro”.