Economia

Startup: dove trovare i finanziatori e incubatori

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

La start up è così chiamata una società di recente creazione che ambisce a diventare una grande impresa. Nate in origine nel settore tech, oggi giorno le start up hanno allargato i propri orizzonti espandendosi in altri ambiti. Per far sì che una start up si sviluppi però necessitano di un sostegno economico e di un’assistenza per quanto riguarda la gestione. Vengono in aiuto così i cosiddetti incubatori e i finanziatori. Vediamo nel dettaglio chi sono e cosa fanno con le start up.

Incubatori start up: chi sono e cosa fanno

L’incubatore certificato è un’impresa che offre servizi per sostenere la nascita o lo sviluppo di start up innovative. Gli incubatori in sostanza sostengono e accompagnano lo sviluppo delle start up dal concepimento dell’idea imprenditoriale al suo primo sviluppo, offrendo sostegno operativo e manageriale, ma anche strumenti e luoghi di lavoro. Per ottenere la qualifica di incubatori certificati esistono dei requisiti da soddisfare, indicati dal Decreto Crescita 2012, per essere iscritti in una sezione speciale del Registro delle Imprese, grazie al quale si ottiene lo status di incubatore certificato dalla Camera di Commercio.

Incubatori start up: dove trovarli

Al momento in Italia si contano 35 incubatori certificati, dislocati principalmente nelle regioni del Nord e Centro Italia.  Alta la concentrazione in Lombardia che ne ospita bene 10, mentre non sono presenti incubatori certificati, almeno per il momento, in Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo, Umbria e Valle d’Aosta.

Finanziatori start up: chi sono e cosa fanno

Per il successo delle start up è necessario un capitale, un aiuto economico che arriva dall’estero. L’importo del finanziamento per la start up che deve avviare la sua attività varia da caso a caso.

Finanziatori start up: dove trovarli

Oggigiorno le start up hanno diverse modalità per reperire finanziatori. Ad esempio possono rivolgersi al crowfunding, un finanziamento collettivo, che consente a chi ha idee o necessità di sostenerle raccogliendo i fondi necessari da una moltitudine di persone online.

Il venture capital è un’altra opzione per il finanziamento delle imprese: si tratta di capitale azionario  con il quale le cosiddette società di venture capital (società collegate) acquisiscono quote di una società considerata a rischio.

Poi c’è lo “Smart&Start Italia”, uno strumento agevolativo riservato proprio alle startup innovative, localizzate su tutto il territorio nazionale, iscritte nell’apposita sezione speciale del registro imprese. Come si legge sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, Smart&Start Italia finanzia piani d’impresa, di importo compreso tra 100 mila euro e 1,5 milioni di euro, comprendenti le seguenti categorie di spese:

  • immobilizzazioni materiali quali impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa;
  • immobilizzazioni immateriali necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, quali brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • servizi funzionali alla realizzazione del piano d’impresa (progettazione, sviluppo, personalizzazione e collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche);
  • personale dipendente e collaboratori a qualsiasi titolo. 

Infine per finanziare le start up possono esserci anche i cosiddetti business angel, persone fisiche che si appassionano a una startup, finanziandolo e portando, oltre al capitale, la propria esperienza. per reperire i finanziatori internet è come sempre un valido aiuto.