Negli Usa continua il braccio di ferro sul finanziamento del muro al confine con il Messico tra Donald Trump e i Democratici. Ieri al Senato Usa sposo state bocciate entrambe le proposte concorrenti di Repubblicani e Democratici per mettere fine allo shutdown. Prima è caduta la mozione repubblicana, che ha incassato appena 50 voti, addirittura 2 meno del previsto. Subito dopo è arrivata la bocciatura della proposta dei democratici, che non è riuscita a raggiunge i 60 voti necessari.
A questo punto, secondo gli osservatori politici, i due partiti dovranno necessariamente trovare un accordo. Pena un collasso dell’economia. Secondo anticipazioni Washington Post, il capo dello staff presidenziale Mick Mulvaney avrebbe commissionato un report sull’impatto di uno shutdwon che arriva a fine marzo. Questo perché il ministero del Tesoro teme ripercussioni sul dollaro e sull’economia, che rischia di finire in recessione. Non solo. In una situazione sempre più in stallo, il gradimento del presidente crolla di 10 punti, al 34 per cento.
Secondo la Cnn, il presidente Usa non avrebbe rinunciato al suo piano di costruzione del muro tanto che la Casa Bianca starebbe preparando una bozza di proclamazione dello stato di emergenza nazionale. Il piano servirebbe a porre fine allo shutdown scavalcando il Congresso.
Con questa mossa, Trump potrebbe attingere a fondi già stanziati nel bilancio del Pentagono per costruire un pezzo di muro al confine con il Messico. Le indiscrezioni anticipano anche che la Casa Bianca avrebbe già individuato oltre 7 miliardi di dollari, dunque una cifra superiore ai 5,7 miliardi di dollari circolata nelle ultime settimane.