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“Stato di Grazia” alla Mostra di Venezia: Telese racconta il caso di Ambrogio Crespi

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“E’ una storia che probabilmente non avrebbe raccontato nessuno; la storia di una persona normale finita in una vicenda che ha dell’incredibile”. Con questa parole Luca Telese presenta alla Mostra del cinema della Biennale di Venezia  il suo primo lavoro da registra: “Stato di Grazia” (il trailer). Un docufilm che racconta la storia del regista Ambrogio Crespi che percorre il red carpet da protagonista della sua stessa storia.

Più di un caso giudiziario

Cosa deve fare un uomo per dimostrare la propria innocenza? Ruota attorno a questo interrogativo la pellicola che oggi viene presentata ufficialmente nell’ambito del Venice Production Bridge 2023 all’80^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica  organizzata dalla Biennale di Venezia. L’uomo in questione è Ambrogio Crespi, condannato a sei anni di reclusione per il delitto di concorso in associazione di tipo mafioso, per fatti commessi dal 2010 al 2012.

Telese che per la prima volta veste i panni del registra ripercorre, analizza e porta sul grande schermo una storia che è molto più di un caso giudiziario. Senza mai dare voce al protagonista (sarà la voce della moglie Helene Paccitto a ‘narrare’ in più fasi la vicenda), il giornalista Telese ricostruisce la vicenda tra direttori di carcere, giudici, e amici che mobilitandosi finiscono per applicare una sorta di quarto grado di giudizio.

Un percorso, spiega il giornalista, che “ha permesso ad Ambrogio di avere una storia diversa da quello sancito della condanna, una serie di piccoli miracoli che lo hanno riconsegnato alla sua vita, alla sua famiglia, alla moglie e ai suoi due bambini Luca e Andrea“.

Il calvario di Ambrogio Crespi termina ufficialmente nel settembre del 2021, quando il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, gli concede la grazia parziale.

Crespi, il giorno della rinascita e del riscatto

Già l’immagine in bianco e nero della locandina, che raffigura Crespi che abbraccia i due figli prima di entrare in carcere, dipinge la sofferenza e il calvario del regista antimafia che oggi con emozione parla di “giorno della rinascita e del riscatto” per lui e la sua famiglia.

In questi anni tantissime persone si sono mobilitate per me, dandomi la forza di combattere questa assurda vicenda, giudizio dopo giudizio. Un calvario che va avanti dal 2012 e che è veramente lunare. Sono immensamente grato a Luca Telese e ai produttori Marco Lombardi e Alfio Bardolla per aver deciso di raccontare questa storia attraverso l’arte del cinema.

Nel marzo del 2021 è stato organizzato l’evento  “Giustizia – Maratona oratoria per Ambrogio Crespi“, organizzato dal Comitato per Ambrogio Crespi e Nessuno tocchi Caino – Spes contra Spem e Radio Radicale, a cui sono intervenuti molti personaggi. Tra questi anche Riccardo Maria Monti, presidente di Triboo (gruppo che edita questa testata online).

Conosco da anni Ambrogio e Luigi Crespi, per motivi professionali e personali, e ho seguito da vicino la loro battaglia – racconta Monti prima di partecipare alla presentazione ufficiale del film oggi a Venezia -. Questo film è il racconto di una commovente odissea di un uomo buono e innocente nelle pieghe di un sistema distorto e spesso ingiusto. Con un lieto fine solo grazie alla mobilitazione di tante persone che hanno creduto in lui e nella sua innocenza.

Tra i protagonisti del docufilm

Tra i protagonisti del docufilm figure simbolo della lotta alle mafie, come Sergio De Caprio, ovvero “Capitano Ultimo” che arrestò Totò Riina, e Benedetto Zoccola, testimone di giustizia.

Ma anche figure istituzionali quali Edi Rama, Primo Ministro dell’Albania, Sergio D’Elia, segretario di “Nessuno Tocchi Caino”, Alessandro Arrighi Presidente del Comitato per Ambrogio Crespi e direttore di Produzione, Francesco Storace e Sandro Gozi; giornalisti come Gian Marco Chiocci, direttore del TG1, Clemente Mimun direttore del TG5 e Peter Gomez, direttore de Il Fatto Quotidiano; giudici, avvocati e i direttori delle carceri di San Vittore e Opera. Con la partecipazione straordinaria di Lorenzo Flaherty nel ruolo del Pubblico Ministero.