New York – L’assemblea delle Nazioni Unite è pronta ad andare al voto per decidere l’approvazione o meno dello status della Palestina come Stato osservatore. L’Italia voterà a favore della risoluzione al palazzo di Vetro di New York. E’ quanto si legge in una lunga e argomentata nota di palazzo Chigi.
All’interno del consiglio la spaccatura e’ molto netta: da una parte infatti vi sono gli Stati Uniti che hanno già detto che non appoggeranno questa decisione, aggiungendo che la cosa migliore in questo caso sia un negoziato diretto tra le due parti. Saranno quindi dalla parte di Israele, anche perche con il programma nucleare iraniano ancora all’orizzonte, Obama preferisce non compromettere “l’amicizia speciale” che ha con Israele.
L’Ue invece, e non è una novità, è spaccata su questo tema. Da una parte Italia, Francia, Svizzera e Danimarca voteranno a favore dello status della Palestina come Stato osservatore, dall’altro la Germania invece, come gli Stati Uniti voterà contro. C’è anche chi si astiene, ovvero la Gran Bretagna. Ma ancora una volta l’Europa ne è uscita fuori divisa.
L’ex primo ministro israeliano, Ehud Olmert, che si è impegnato nelle trattative dirette con Abbas più di ogni altro ha detto: “Credo che la richiesta palestinese da parte delle Nazioni Unite è congruente con il concetto di una soluzione tra i due Stati. Pertanto, non vedo alcuna ragione per opporvisi”. Queste le sue parole, secondo quanto riporta un articolo di The Daily Beast, in un’esclusiva che porta la firma di Bernard Avishai.
“Una volta che le Nazioni Unite poranno le basi per questa trattativa, noi in Israele ci dovremo impegnare in diversi negoziati, al fine di concordare i confini specifici in base alle linee degli accordi del 1967 e risolvere le altre questioni una volta per tutte. E ‘il momento di dare una mano e incoraggiare le forze moderate tra i palestinesi. È tempo di dare il nostro aiuto”.
