Terzo trimestre in calo a due cifre per i ricavi di Stellantis. Tra luglio e settembre, il fatturato ha segnato un calo del 27% rispetto allo stesso periodo del 2023, attestandosi a 33 miliardi di euro. Un dato che, per quanto negativo, si è attestato sopra le stime degli analisti di Reuters che si attendevano un risultato di 31,1 miliardi di euro. Il titolo, intanto, dopo un’apertura in rialzo (intorno all’1%) ha accelerato, mostrando intorno alle 11,30 un aumento superiore al 2%. Nell’ultimo anno, le quotazioni hanno perso il 40% circabruciando circa €28,7 miliardi di capitalizzazione (e oltre €70 miliardi rispetto ai massimi di fine marzo 2024).
Le cause della debolezza
La flessione dei ricavi, fa sapere il gruppo, è “dovuta principalmente a minori consegne e a un mix sfavorevole, oltre all’impatto dei prezzi e dei cambi”. In particolare, le consegne consolidate nel terzo trimestre, come già anticipato dalla società lo scorso ottobre, sono state pari 1.148 mila, in calo di 279 mila unità, cioè del 20% su base annua.
Particolarmente negativa la perfomance negli Stati Uniti (il fatturato è calato del 42%) “principalmente a causa di volumi inferiori e, in secondo luogo, per l’aumento degli incentivi legati alle iniziative di riduzione dell’inventario”.
Meno significativo invece il calo in Europa (-12%) a causa di volumi di spedizione inferiori, delle continue pressioni sui prezzi nel mercato e dei maggiori impegni di riacquisto, parzialmente compensati da un mix positivo di modelli grazie al passaggio dai veicoli del segmento B a quelli del segmento C.
Il terzo trimestre – ha spiegato la società – ha scontato la cessata produzione di diversi modelli per l’avvio della transizione del portafoglio prodotti a livello globale, la riduzione pianificata delle scorte in Nord America e gli impatti derivanti da un contesto di mercato europeo difficile. Nello stesso periodo, il margine del risultato operativo adjusted è atteso tra il 5,5% e il 7% per l’intero 2024, in calo rispetto al precedente “double digit”, mentre il free cash flow industriale, prima positivo, è previsto in rosso tra 5 e10 miliardi di euro.
“Sebbene la performance del terzo trimestre del 2024 sia inferiore al nostro potenziale, sono soddisfatto dei progressi nell’indirizzare i problemi operativi, in particolare lo stock negli Stati Uniti, che è stato ridotto in modo significativo ed è in linea con gli obiettivi di fine anno, nonché la stabilizzazione della quota di mercato nello stesso Paese” ha commentato Doug Ostermann, cfo di Stellantis,. “In Europa i nostri rigorosi requisiti di qualità – ha spiegato Ostermann – hanno ritardato l’avvio di alcuni modelli dagli alti volumi, ma con i progressi compiuti nel risolvere le sfide, beneficeremo presto dell’espansione significativa che l’ondata di prodotti di nuova generazione porterà nel 2025 e oltre”.