Roma – “Se la Bce continua a fare delle politiche di austerità la precondizione per le sue operazioni di finanziamento, questo si tradurrà solo in un aggravamento delle condizioni del paziente”. Il 2013 dell’eurozona non è così roseo, almeno stando a quanto scrive il premio Nobel per l’Economia, Joseph Stiglitz, sul quotidiano tedesco Handelsblatt.
“Fino ad ora, i politici europei non sono riusciti a realizzare un vero Patto per la crescita per i paesi della periferia della zona euro”, è la riflessione di Stiglitz, e per questo l’Europa continua a rappresentare il principale fattore di rischio per l’economia mondiale.
Nel suo articolo Stiglitz cita in particolare i casi della Grecia e della Spagna, cadute in recessioni “da cui non si vede al momento alcun segnale di uscita”. Per venirne fuori, sostiene Stiglitz, non servono né il nuovo fiscal compact. né i possibili acquisti di titoli di stato da parte della Bce: “soluzioni temporanee”.
Anzi, se la Bce continuerà a voler imporre nuove misure di austerità in cambio degli acquisti di titoli, ammonisce Stiglitz, questo potrebbe aggravare “le condizioni del malato” mentre è importante che finalmente i leader europei lavorino alla definizione di un Patto per la crescita. (Agenzie)