PARIGI (WSI) – “Una federazione europea non dev’essere per forza solo una condivisione di dolori e austerità , ma può essere cose come gli eurobond, una strategia di crescita comune, un’unione bancaria che non sia solo sorveglianza comune”. In un convegno a Parigi, il premio Nobel per l’economia Joseph Stigliz invita i paesi dell’Eurozona a unirsi. Devono “fare qualcosa di positivo insieme”, su crescita e disoccupazione, e non limitarsi a “condividere il percorso suicida dell’austerità ”.
Un’altro più o meno tacito rimprovero alla irremovibile Germania, che rischia l’isolamento. Una doccia fredda è arrivata pochi giorni fa dalla Francia, con il ministro delle Finanze Michel Sapin che ha detto: “Non chiederemo ulteriori sforzi ai francesi. Perché il governo adotta la serietà di bilancio per rilanciare il Paese, ma rifiuta l’austerità ”. In poche parole, Parigi non rispetterà il vincolo di bilancio deficit/Pil, perchè ne ha abbastanza.
Una decisione che ha irritato Bruxelles e Berlino, ma che è stata appoggiata anche dall’Italia, con il premier Matteo Renzi che si è così espresso: “Sono dalla parte della Francia. I Paesi non vanno trattati come studenti. Io sto con dalla parte di Francois Hollande e Manuel Valls”.