NEW YORK (WSI) – I paesi che incoraggiano l’evasione fiscale dovrebbero essere esclusi dagli accordi di libero scambio e di accesso ai servizi bancari. Lo ha detto l’economista Joseph Stiglitz, intervenendo al Parlamento europeo per presentare uno studio sul contrasto all’economia “offshore, che ha esortato l’Europa a prendere la leadership nella lotta contro gli evasori fiscali, sulla scia della vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti.
“E’ difficile avere fiducia quando il tuo presidente è il capo degli evasori fiscali; per questo è ancora più importante che l’Europa assuma un ruolo di leadership” ha detto il premio Nobel per l’economia, ricordando che “il dipartimento del Tesoro americano ha adottato alcuni provvedimenti sulla ‘beneficiary ownership’, intervenendo sul nodo chiave della proprietà reale delle società” ha sottolineato Stiglitz.
Secondo Stiglitz, è che la “segretezza” sia il “lato oscuro della mondializzazione”. “Nascondere fondi originati dal riciclaggio o dall’evasione mina alla base il funzionamento della società globale” ha sottolineato Stiglitz, aggiungendo che che proprio i meccanismi della ‘shadow economy’ stiano favorendo le derive politiche all’insegna del populismo.
Nel suo rapporto, elaborato insieme all’esperto svizzero Mark Pieth, emergono inoltre le misure di contrasto da adottare a livello internazionale. Tra queste spiccano la creazione di registri pubblici in ciascun Paese sui “beneficial owner”, l’obbligo per tutte le società registrate in paradisi fiscali di redigere un rapporto annuale sulle proprie attività e controlli più severi sugli studi legali e i loro clienti.
Il professore della Columbia University ha infine condannato la pratica della “concorrenza fiscale distruttiva” tra i paesi, che ha permesso ad aziende come Apple di godere di una aliquota fiscale effettiva dello 0,005%. Si ricordi a questo proposito che la Commissione europea ha dato ordinato l’gigante tecnologico degli Stati Uniti di rimborsare circa 13 miliardi di € di tasse non pagate in Irlanda.