STMicroelectronics ha annunciato due giorni fa in tarda serata che saranno chiusi, nel giro di “due-tre anni”, due impianti americani di chip e uno di assemblaggio e test con sede in Marocco. Lo dice una nota diffusa anche in Italia dal produttore di semiconduttori franco-italiano, spiegando che la capacità dei tre impianti sarà spostata su altre realtà in Europa e Asia. La decisione interessa circa 4mila persone e consentirà risparmi di circa 150 milioni di dollari annui, mentre a carico del bilancio andranno oneri tra 270 e 300 milioni di dollari. Le fabbriche americane coinvolte sono in Texas per i wafer da 150mm (6 pollici) e in Arizona per i wafer da 200 mm (8 pollici), componenti già prevalentemente prodotti a Singapore a in altri siti. Un portavoce di Stm interpellato dalla Reuters in Usa ha detto che le fabbriche citate non sono interessate dagli effetti dell’accordo con Intel sulle memorie flash.