Dopo i nuovi record toccati ieri da Nasdaq, David Stockman, ex direttore dell’Ufficio di Gestione e Bilancio sotto la presidenza Ronald Reagan, notoriamente pessimista sui mercati, ritocca al ribasso le stime sull’azionario Usa. La colpa – dice – è della politica portata avanti dall’amministrazione Trump, in particolare in materia di politica fiscale.
“Quello di oggi è un mercato temerario, troppo caro: guardando avanti vedo solo rischi” ha detto alla CNBC.
Entrando nel dettaglio delle sue previsioni:
“L’S & P 500 potrebbe facilmente scendere a 1.600 punti a fronte di utili per azione medi che potrebbero scendere a 75 $ nella prossima recessione”, ha avvertito Stockman, secondo cui alla base dei recenti rialzi ci sono i tagli alle tasse voluti dal presidente Donald Trump.
E a proposito degli incentivi fiscali, Stockman afferma:
“Se nel breve periodo, i tagli alle tasse favoriscono le operazioni di buy-back, nel lungo termine finiranno per aumentere il deficit” conclude l’esperto, che cita tra le altre cause della fase discendente della Borsa, la fine delle politiche monetarie espansive.
Ricordiamo che ieri, Il DJIA ha guadagnato 346,41 punti, l’1,4%, a quota 25.146,39. L’S&P 500 ha aggiunto 23,55 punti, lo 0,9%, a quota 2.772,35. Il Nasdaq Composite è salito di 51,38 punti, lo 0,7%, a quota 7.689,24.