Si chiama Retail Investment Strategy ed è il provvedimento a cui sta lavorando la Commissione europea e che innoverebbe la consulenza finanziaria, introducendo un potenziale divieto sulle retrocessioni, ossia le commissioni pagate da banche e reti di consulenza ai consulenti finanziari che vendono i loro prodotti.
“Il modo in cui i prodotti finanziari vengono venduti nell’Unione europea ha bisogno di una riorganizzazione, per offrire agli investitori retail un miglior rapporto qualità-prezzo”, ha detto la commissaria Ue per i Servizi finanziari, Mairead McGuinness. Quest’ultima dovrebbe annunciare una nuova strategia di investimento retail ad aprile, che potrebbe includere il divieto di incentivi o commissioni che le banche pagano ai consulenti finanziari per la vendita dei loro prodotti. “È davvero fondamentale dare una scossa al sistema”, ha detto McGuinness al Parlamento europeo.
La proposta europea sulle retrocessioni
La strategia dell’Ue, che deve affrontare la concorrenza di Londra dopo la Brexit, potrebbe includere proprio il divieto di “incentivi” o commissioni ai professionisti del risparmio gestito come parte degli sforzi per offrire agli investitori retail dell’Ue un miglior rapporto qualità-prezzo.
Tali incentivi sono già stati vietati nei Paesi Bassi e in Gran Bretagna per porre fine a quello che secondo i critici è un conflitto di interessi che porta i clienti a pagare di più per i prodotti a causa di spese di cui non sono a conoscenza, in quanto le banche scaricano su di loro il costo degli incentivi o delle commissioni.
I prodotti venduti con incentivi sono in media più costosi del 35% rispetto a quelli venduti senza incentivi, ha affermato la McGuinness.
“La maggior parte delle persone ha difficoltà a capire quanto sta pagando quando le commissioni sono anche solo parzialmente nascoste”, ha affermato la McGuinness. “Penso che sia bene cogliere l’occasione per cambiare in meglio la situazione”.
Ma assicuratori e banche hanno già iniziato a schierarsi per fare pressione contro il potenziale divieto di questo modello di vendita. A manifestare la sua riluttanza anche la Germania. Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, in una lettera a McGuinness ha sottolineato che vietare le commissioni sulle vendite di prodotti finanziari da parte di banche e assicuratori sarebbe una “grave battuta d’arresto” per il mercato dei capitali dell’Unione europea e limiterebbe la scelta per i consumatori, consigliando di mantenere l’attuale normativa che consente di differenziare la remunerazione in base al servizio offerto.
Gli Stati dell’UEe e il Parlamento europeo avranno l’ultima parola su qualsiasi proposta di divieto degli incentivi.