NEW YORK (WSI) – Comprometterà la tutela dei consumatori e si rischierà un’altra crisi finanziaria: questo l’allarme che lanciano i detrattori della nuova normativa di deregulation del sistema bancario adottata dagli Stati Uniti.
Si chiama legge Crapo, dal nome del senatore Mike Crapo, il più alto repubblicano del Senate Banking Committe, e sarà presentata presto al tavolo del presidente Donald Trump per la firma.
La norma più contestata nel provvedimento è quella che aumenta la soglia in base alla quale le banche sono considerate troppo grandi per fallire. Questa soglia minima di attivi in gestione, inizialmente fissata a 50 miliardi di dollari dopo la crisi finanziaria, salirà a $ 250 miliardi. Un aumento non da poco visto che cambierà il numero delle banche sottoposte alla vigilanza che passerebbe da 38 istituti di ora ad appena 12. La normativa cambia così i connotati dell’attuale legge Dodd-Frank, approvata proprio per limitare gli eccessi della grande finanza che diedero luogo alla grande crisi finanziaria globale.
Una modifica che si riverserebbe con effetti negativi sui risparmiatori, come sostengono i detrattori della legge. I contribuenti americani difatti saranno meno protetti come conseguenza del fatto che le banche saranno meno sorvegliate.
Nancy Pelosi, leader della minoranza della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, e Maxine Waters, rappresentante degli Stati Uniti d’America hanno esortato i loro colleghi della parte democratica a votare contro il progetto di legge.
“Il popolo americano ha pagato un prezzo molto alto per la sorveglianza debole e le pratiche di prestito discriminatorie che sono culminate nella crisi finanziaria del 2008. Non dobbiamo permettere che il Congresso ci riporti alla stessa mancanza di supervisione che ha innescato la Grande Recessione”.
Dal canto loro invece i sostenitori della riforma sostengono che, in questo modo, si tutelano le banche di media dimensione che, svincolate dai costi e dalla burocrazia che la vigilanza impone, potrebbero concentrarsi sul loro principale obiettivo, ossia quello di dare credito all’economia reale.