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Strage in resort Tunisia, 38 morti. Isis rivendica. Governo chiude 80 moschee

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LIONE (WSI) – Tre attentati nell’arco di poche ore. Uno, in Francia, nella fabbrica di gas Air Products, a Saint-Quentin-Fallavier, nei pressi di Lione, dove diverse persone sono rimaste ferite e un’altra ha perso la vita in modo macabro: decapitata.

Un’altro in Tunisia, a Sousse, tra le mete turistiche del paese. L’ultimo bilancio aggiornato parla di 38 morti: a essere colpiti, due resort. Tra le vittime, ci sarebbero francesi, tedeschi, britannici e belgi.

In un comunicato diffuso da jihadisti su Twitter si spiega che “un soldato del califfato ha potuto raggiungere l’obiettivo”, uccidendo circa 40 persone “per la maggior parte di Stati dell’alleanza crociata che combatte lo Stato del Califfato”. Con l’attentato sono state colpite “tane della fornicazione, del vizio e dell’apostasia”.

Dei terroristi responsabili del massacro, uno – Seifeddine Rezgui, studente 23enne residente di Qayrawan, città santa a 60 km da Sousse, incensurato – è stato ucciso, un altro fermato nei pressi dell’autostrada.

Tredici voli sono stati organizzati nella notte con destinazione Londra, Manchester, Amsterdam, Bruxelles e San Pietroburgo, per riportare a casa i turisti. Imposta dal governo la chiusura di 80 moschee accusate di incitamento alla violenza.

Almeno 25 i morti nell’attentato – rivendicato dalle milizie jihadiste sunnite dello Stato Islamico (Isis) – contro la moschea sciita di al-Imam al-Sadeq, a Kuwait City. I feriti sarebbero oltre 200.

Sangue anche in Somalia, qui un kamikaze al-Shabab si è lanciato contro una base militare uccidendo 30 persone.

Tornando all’attentato di Lione, due uomini in auto hanno fatto irruzione in un impianto di gas industriale di una grande azienda americana, nei pressi di Lione, prima di aprire bombole di gas che hanno provocato una deflagrazione. Di fianco al corpo senza testa abbandonato in strada sono state trovate due bandiere con delle scritte in lingua araba. La vittima è stata identificata: si tratta di un imprenditore locale stabilimento di gas vicino Lione. La testa decapitata è stata coperta da scritte in arabo.Secondo alcuni media sarebbe identificativa dell’Isis. Anche nel corpo c’erano delle scritte in arabo.

Uno degli attentatori di Lione è stato ucciso da un pompiere, mentre l’altro, sembra il conducente del veicolo, è stato arrestato, ma si sarebbe rifiutato sin qui di rivelare la propria identità.

Secondo l’AFP i feriti sarebbero due. L’attentato è avvenuto poco prima delle 10 del mattino.

I vigili del fuoco e la polizia sono sul posto. Anche il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, si è recato “immediatamente” presso la fabbrica di prodotti chimici.

Il primo ministro francese Manuel Valls ha ordinato alle forze dell’ordine “massima vigilanza” su tutti i siti sensibili della regione Rhône-Alpes.

Cazeneuve ha detto che il sospettato arrestato era stato “segnalato” e messo sotto inchiesta nel 2006 per alcuni legami col terrorismo islamista salafita, una corrente di pensiero dell’Islam sunnita. L’inchiesta era stata però abbandonata nel 2008.

In Iraq e Siria lo spietato gruppo sovversivo di matrice islamica che intende creare un califfato nel mondo ha ormai conquistato un’area grande quanto la Gran Bretagna, ma le sue azioni terroriste non si limitano al territorio mediorientale.

La società colpita è l’americana Air Products, il cui impianto di gas industriale si trova nella città di Saint-Quentin-Fallavier, nel dipartimento di Isère, al confine con quello del Rodano (Rhone).

Per il gruppo lavorano 21.000 persone nel mondo e sul piano economico Air Products vale circa 31 miliardi di dollari, ossia 28 miliardi di euro, a Wall Street. I suoi titoli viaggiano ai massimi storici.

L’azienda dispone di tre fabbriche e 400 dipendenti in Francia, nella città di Saint-Quentin-Fallavier, dove ha avuto luogo l’attentato, a Breauvais (dipartimento di Oise) e a Strasburgo (Basso-Reno). La sede si trova invece a Aubervilliers, nel dipartimento di Senna-Saint-Denis.

(DaC-Lna)