ROMA (WSI) – Sembra che gli istituti di credito possano fare il bello e il cattivo tempo. Fanno quello che vogliono e rimangono entità intoccabili.
Vai ad aprire un conto corrente, contratti e concordi le condizioni più vantaggiose e dopo un po’ di tempo ti vedi recapitare a casa una lettera dove ti viene comunicato che le condizioni applicate subiranno una variazione. Ma questa modifica delle condizioni applicate a vantaggio di chi andrà?
Vuoi aprire un’attività, ma ti servono i soldi per partire. Devo acquistare un macchinario, anticipare le mensilità per l’affitto del capannone ed acquistare le materie prime. Chiedo allora alla mia banca se ti concede un prestito ed ecco i primi ostacoli.
Hai dei titoli da mettere a garanzia? Hai una casa da mettere a garanzia? Hai un patrimonio da rendere disponibile come garanzia? O forse hai qualcuno che firmerebbe una fidejussione? Ma se avessi tutto questo perché dovrei chiedere aiuto ad una banca?
E allora mi viene detto: ” basta una firmetta qui, in fondo se non crede lei nella sua attività, dovremmo crederci noi?”.
Ho fatto una srl, ma a questo punto non è servito a nulla, sto rischiando il patrimonio personale. Oggi non si scherza! Le cose non vanno molto bene. Aziende che non riescono a pagare i fornitori perché a loro volta fanno fatica ad incassare dai propri clienti. Chiedono fidi sempre più alti per far fronte ai problemi quotidiani e arrivati ad un certo punto si trovano tutto bloccato con l’attività che va in stallo e le banche da pagare.
Dopo i primi solleciti di pagamento, la banca inizia ad insistere perché vuole i suoi soldi e tu cominci a non essere sereno. Ogni settimana il direttore ti fa visita in azienda per controllare come vanno le cose ed ogni volta ricorda le scadenze.
Tutte le volte che senti il campanello suonare i brividi salgono su per la schiena e cominci a pensare a quello che dovrai inventarti per temporeggiare. Oggi il campanello suona, ma non è il direttore della banca, sono io che invece di chiederti i soldi ti dico che posso farteli riavere.
Il tuo conto nel 90% dei casi è soggetto ad anatocismo bancario.
Il tuo amico direttore di banca non ti ha detto che da anni l’istituto per il quale lavora ti sottrae risorse finanziarie che dovrebbero invece rimanere a tua disposizione. Gli interessi passivi, infatti, vengono calcolati applicando un interesse composto invece di quello semplice.
Hai capito bene! Da anni paghi soldi che in realtà non devi a nessuno e te ne privi senza alcuna ragione. Sono risorse che farebbero comodo a chiunque, soprattutto in questo momento di difficoltà.
Attraverso l’analisi degli estratti conto e degli scalari trimestrali puoi sapere quanto devi recuperare. Il bello è che puoi arrivare a fare analizzare i conti correnti fino al 1952 e anche di quei conti già chiusi da non più di 10 anni.
Non ti interessa sapere quanto è l’ammontare che potresti riavere sul tuo conto?
Sono risorse che potrebbero farti rialzare la testa per riprendere in mano la situazione. Hai dovuto firmare anche un derivato? Ti hanno detto che lo dovevi fare per proteggerti dal rischio della variazione del tasso di interesse? Quanto ti è costato e quanto stai pagando per colpa di quella firma? Non lo diciamo solo noi! E’ di poco fa la notizia della condanna a 4 istituti di credito!
Ma allora si può fare qualche cosa!
Cosa stai aspettando? Cosa hai da perdere?
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