Il Gruppo Cecchi Gori nega l’esistenza di negoziati per una sua uscita da Stream, la pay tv satellitare di cui è socio al 18%, e annuncia il proseguimento dell’azione giudiziaria contro l’aumento di capitale deciso dal Cda della società lo scorso 4 febbraio.
“In merito agli articoli di stampa apparsi oggi su numerosi quotidiani – si legge in una nota – il Gruppo Cecchi Gori ribadisce formalmente che non è in atto nessuna trattativa per uscire dalla compagine azionaria di Stream e smentisce quindi categoricamente qualsiasi dichiarazione in senso contrario”.
Negli articoli dei giornali dedicati oggi alla vicenda di Stream si parlava, oltre che di un’uscita da Stream, di contatti tra il Gruppo Cecchi Gori e l’Enel per iniziative nelle telecomunicazioni.
Il Gruppo Cecchi Gori, riferendosi al pronunciamento del Tribunale di Roma, che il 17 marzo ha respinto il ricorso con procedura d’urgenza presentato contro l’aumento di capitale di 540 miliardi, afferma che l’azione giudiziaria continua, “in quanto non è affatto pregiudicata da un provvedimento che si è limitato a valutare solo l’urgenza del ricorso stesso, ma che non ha ancora affrontato le questioni di merito”.