Economia

Stress test Bce su 140 banche: risultati nel 2014

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BRUXELLES (WSI) – Francia e Italia si stanno opponendo al piano ambizioso della Bce che prevede un controllo dei bilanci delle principali banche d’Europa effettuato dall’esterno da parte di una task force di contabili scelta appositamente dall’istituto di Francoforte.

Obiettivo primario: capire quali istituti hanno problemi a erogare prestiti a famiglie e imprese. In secondo luogo, i banchieri centrali vogliono assicurarsi che la prossima volta i piani di salvataggio siano finanziati da azionisti, correntisti e obbligazionisti, prima che dai contribuenti “innocenti”.

La Bce fa sul serio, mettendo peraltro in dubbio l’affidabilita’ dei bilanci comunicati dalle stesse banche. Per risolvere la crisi Draghi ricorrera’ alle maniere forti. L’idea e’ quella di rinsaldare le finanze delle banche europee, i cui problemi di bilancio impediscono di prestare denaro a chi ne avrebbe invece disperato bisogno.

Secondo quanto comunicato dallo Zeit, questo avverra’ con l’implementazione del progetto per il quale Ignazio Angeloni, capo della stabilita’ finanziaria dell’istituto di Francoforte, e’ stato incaricato.

I tempi sono gia’ stati fissati. Da questo autunno le autorita’ di politica monetaria, affiancate dalle autorita’ di supervisione nazionale, faranno luce sui bilanci e la capacita’ liquida dei principali istituti di credito dell’Euro zona.

Gli stress test verranno effettuati sui bilanci di ben 140 banche, che insieme rappresentano l’80% del mercato. La task force di Draghi incaricata di esaminare i libri contabili e’ gia’ stata formata. I risultati verranno comunicati all’inizio dell’anno prossimo.

Il problema e’ che nel 2014 le risorse del fondo salva stati ESM non potranno ancora essere usate per aiutare direttamente le banche. Se gli esami dovessero andare male per alcuni istituti dei paesi piu’ in difficolta’ come Spagna, Italia e Francia, i mercati perderebbero fiducia in questi paesi cicala e la crisi rischierebbe di acuirsi nuovamente.

Gli stress test hanno l’obiettivo di verificare come le banche si comporterebbero nel caso di un nuovo rallentamento economico. Gli istituti che non si dimostreranno in grado di colmare gli eventuali buchi di bilancio, dovranno essere ricapitalizzati dagli stati membri di appartenenza.

Altrimenti l’unica via d’uscita sara’ ricorrere a un prestito concesso dal fondo salva stati. Dopo lo stop della Germania, per quello, tuttavia, bisognera’ aspettare ancora.

I rischi e il peso finanziario non dovranno pesare solo sui contribuenti, ma dovranno essere condivisi tra creditori, soci azionisti e clienti delle banche coinvolte.

A Francia e Italia non piacciono i tempi e i due paesi stanno cercando di muovere il calendario piu’ in avanti, per aspettare l’entrata in vigore di un sistema di vigilanza bancaria unica.