Il boom dei pagamenti digitali, complice anche lo scoppio della pandemia che ha messo le vendite online, manda la valutazione di Stripe alle stelle. La start-up americana di software per i pagamenti online, dopo l’ultimo round di finanziamenti da 600 milioni di dollari, ha visto la valutazione toccare il record di 95 miliardi di dollari, praticamente triplicata nel giro di un anno. Tutto questo senza passare dal mercato.
La società, i cui principali competitor sono Square e Paypal, ha affermato che utilizzerà il capitale per investire nelle sue operazioni europee, e in particolar modo nel quartier generale di Dublino.
Stripe in vetta alle start-up hi-tech americane
La nuova valutazione la rende la startup tecnologica di maggior valore negli Stati Uniti. Si tratta di un livello superiore agli 80 miliardi di valutazione che Facebook ricevette dagli investitori privati prima di sbarcare in Borsa e oltre i 72 miliardi che precedettero l’Ipo di Uber nel 2019.
Nell’ultimo round di finanziamento – che include nomi quali Allianz, Fidelity, Axa e Sequoia – Stripe ha superato i 74 miliardi registrati dalla SpaceX di Elon Musk e resta ormai dietro solo alle due cinesi ByteDance, valutata 140 miliardi di dollari, e Ant Group, che vale circa 100 miliardi.
Fondatori entrano nel gotha del Bloomberg Billionaires Index
Stripe fu fondata nel 2010 da due fratelli irlandesi, Patrick e John Collison, che all’epoca erano poco più che adolescenti e adesso hanno rispettivamente 32 e 30 anni. Il gruppo società ha avuto tanto successo da proiettare i due ragazzi nel gotha del Bloomberg Billionaires Index, con un patrimonio personale di oltre 11 miliardi ciascuno.
Dall’inizio della pandemia, Stripe ha aggiunto 200 mila nuovi clienti in Europa. I suoi sistemi hanno processato quasi 5 mila richieste al secondo, lo scorso anno, tra pagamenti, rimborsi e altre richieste attraverso le sue interfacce.