ROMA (WSI) – Il risultato genererà sicuramente un’ondata di polemiche. Ma è almeno questa la conclusione a cui è arrivato un team di scienziati, stando a quanto riporta il Daily Mail.
Chi è alle prese con problemi finanziari, affermano i ricercatori, rischia di perdere anche parte della propria intelligenza e di vedere il proprio QI scendere di un valore di 13 punti. Il calo dell’intelligenza, spiegano gli scienziati, si manifesta con un circolo vizioso, che induce la “vittima” a prendere decisioni negative, come per esempio ricorrere a maggiori indebitamenti, che non fanno altro che peggiorare la situazione.
In poche parole, scrive l’articolo, le preoccupazioni finiscono con il tassare il cervello di chi fa parte delle fasce a basso reddito.
“I nostri risultati dimostrato che quando si è poveri, non sono solo i soldi a mancare. A ridursi sono anche le capacità cognitive”, ha spiegato l’economista di Harvard, Sendhil Mullainathan.
“Questo non significa che i poveri sono meno intelligenti di altre persone. Quello che abbiamo dimostrato è che la stessa persona che fa fronte a un’esperienza di povertà soffre un deficit cognitivo rispetto a quando questi problemi economici non sono presenti”. Di conseguenza, sottolinea lo studio, se il QI si puà abbassare in caso di riduzione della paga, può tornare ad alzarsi quando l’ostacolo è stato rimosso, e i problemi finanziari sono diminuiti o tornati comunque a una situazione di normalità.