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SUCCO D’ARANCIA PIU’ CARO DEL PETROLIO

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Da quel che dicono gli analisti di Wall Street, intesi come consensus, cioe’ la media di pareri spesso divergenti, si prevede che i prezzi delle materie prime inizino a far suonare presto parecchi campanelli dall’allarme circa i rischi di inflazione, nonostante il basso valore del dollaro e i livelli della domanda di alcuni metalli e prodotti agricoli. Lo stesso discorso vale per lo smisurato apprezzamento dell’oro che, verificatosi in assenza delle consuete dinamiche sul fronte della domanda, potrebbe far schizzare al rialzo i prezzi ben oltre i livelli attuali. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare con titoli aggressivi in fase di continuazione del rialzo e difensivi in caso di volatilita’ e calo degli indici, basta accedere alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo ora: costa solo 0.77 euro al giorno, provalo ora!

Il rapporto tra offerta e domanda per alcune materie prime universalmente utilizzate nell’economia reale si pone in un determinato equilibrio e il petrolio ne costituisce un esempio calzante. L’agenzia Internazionale per l’Energia (IEA nella sigla inglese) ha riferito di recente che l’utilizzo del greggio potrebbe aumentare il prossimo anno, ma relativamente poco. Rispetto al rally dei listini azionari della scorsa settimana, i contratti sull’oro nero sono cresciuti in misura moderata, ma a quota $72.29 ora scambiano in una forchetta molto ristretta, dove si trovano tra l’altro da inizio agosto. Le previsioni secondo cui l’inverno nell’Emisfero Nord sara’ particolarmente caldo dovrebbero convincere gli investitori a non riempirsi il portafoglio di futures sul greggio.

Ma a sorpresa, la materia prima ad avere provocato ultimamente il maggior entusiasmo tra i broker specializzati del Cme (Chicago Mercantile Exchange, la piu’ grande borsa merci del mondo) o per lo meno tra gli esperti delle attivita’ di trading nei beni agricoli, e’ il succo d’arancia. Il prezzo di una libbra di succo d’arancia e’ in rialzo del 10% a quota $1.0865. Il motivo principale e’ che a causa delle condizioni ambientali le scorte di arance negli Usa sono in calo del 10% dall’anno scorso, a quota 8.25 milioni di tonnellate.

Puo’ sembrare che il prezzo per libra sia su livelli molto alti, muovendosi molto rapidamente, e in effetti da un certo punto di vista e’ cosi. I contratti sull’arancia, tuttavia, hanno toccato punte di $2.095 per libra nel marzo del 2007. Allora il balzo impressionante era legato in gran parte agli uragani. Se quindi i prezzi dell’agrume possono sembrare molto alti ora, sono comunque inferiori di quasi il 100% rispetto a due anni fa.

Le arance non hanno nulla a che vedere con il petrolio, ma e’ vero che i prezzi dell’oro nero sono crollati da $147 dollari al barile, l’estate scorsa, a livelli sotto quota $40 all’inizio di quest’anno. Da allora hanno accumulato un guadagno dell’80% e cio’ nonostante nessuno si e’ allarmato piu’ di tanto perche’ sino a circa un anno fa si pensava che il greggio potesse raggiungere punte di $200. Comunque rispetto all’azionario, sul mercato delle merci del Chicago Mercantile Exchange, e anche al Comex di New York, c’e’ varamente da divertirsi e diventare ricchi.