Economia

Superbonus 110%, nuove regole: fino a tre cessioni, nuovi tetti di spesa

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Da una parte le norme anti truffe, dall’altro misure anti-speculazione: il governo fissa le nuove regole per far ripartire i lavori collegati al Superbonus 110%, limitando le frodi. Le norme saranno inserite nel prossimo decreto sulle bollette, in arrivo prima della fine settimana. Giovedì o al massimo venerdì.

Tra le principali novità, il tracciamento di ogni operazione. Per questo è in arrivo un codice identificativo, di fatto una sorta di bollino che accompagnerà le diverse cessioni, che consentirà di risalire a tutta la filiera.

Si allargano poi le maglie per consentire la cessione del credito più volte, mentre ora la norma ha ristretto il tutto ad una sola possibile cessione. La nuova soglia prevede invece la possibilità di un limite massimo di tre cessioni del credito se queste operazioni avvengono attraverso canali certificati sicuri, come quelli bancari.

Uno stratagemma che, insieme all’asseverazione, al visto di conformità sull’adeguatezza dei prezzi e al controllo preventivo dell’Agenzia delle Entrate (che ha cinque giorni di tempo per rispondere), consentirà di evitare il meccanismo di truffe miliardario che ha interessato anche altri bonus, come quello per le facciate.

Superbonus 110%: nuovi tetti per gli interventi

Arrivano invece da subito, con la firma del ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani, i nuovi tetti per i prezzi degli interventi del Superbonus che potranno essere al massimo il 20% più alti di quelli precedenti dell’Ecobonus in considerazione dell’aumento delle materie prime. Chiaro che anche i nuovi paletti fissati per i prezzi, pur prevedendo un aumento del 20% rispetto al passato, fissano una soglia che limita le speculazioni che invece, in alcuni casi, hanno visto lievitare i costi con prezzi non giustificabili dal caro-materie prime.

Tra l’altro va segnalato che il ministro ha accolto le richieste che arrivavano dalle imprese di non considerare le nuove soglie omnicomprensive per tener conto dell’eterogeneità dei possibili intervento: sono così esclusi l’Iva, gli oneri professionali e i costi di posa in opera.

Le nuove norme si inseriscono in un contesto in cui le truffe legate al superbonus sono state numerose. Gli ultimi dati delle Agenzie delle entrate parlano di 4,4 miliardi le truffe messe a segno in Italia intorno ai bonus edilizi, a partire dal Superbonus. Una cifra monstre resa nota delche ha delineato un quadro preoccupante, dove la criminalità organizzata non ha avuto difficoltà ad insinuarsi. Al 31 dicembre scorso, le prime cessioni e gli sconti in fattura comunicati all’Agenzia attraverso l’apposita piattaforma sono stati quasi 4,8 milioni, per un controvalore complessivo di oltre 38,4 miliardi di euro.

Su questi numeri, come ha spiegato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, si è innestato il meccanismo fraudolento, “gravi irregolarità connesse alla creazione, anche da parte di organizzazioni criminali ramificate su tutto il territorio nazionale, di crediti d’imposta inesistenti per importi di vari miliardi di euro che, dopo articolate concatenazioni di cessioni a società e persone fisiche interposte, sono stati in parte monetizzati presso istituti di credito o altri intermediari finanziari”. E in alcuni casi, “i proventi delle frodi sono stati veicolati all’estero”.