Via la maxi aliquota prevista dal Superbonus 110% sostituita da una più bassa al 75%, ampliamento della platea dei beneficiari e snellimento delle procedure burocratiche previste. Queste alcune delle novità più importanti previste dalle linee di indirizzo del Recovery Plan (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) approvate di recente, con specifiche risoluzioni di maggioranza, da Camera e Senato, sulla base delle quali il Governo traccerà la versione definitiva del PNRR che l’Ue attende entro la fine di aprile.
Superbonus 110%: come potrebbe cambiare
Il Superbonus al 110%, la maxi detrazione fiscale prevista per una serie di interventi di efficienza energetica sugli immobili andrà avanti fino al 31 dicembre 2023 nelle intenzioni di Camera e Senato ma si pensa ad una modifica sostanziale.
Il Senato difatti ha proposto di armonizzare le aliquote tuttora esistenti per interventi sugli immobili e semplificare la progettazione dei lavori. Bonus ristrutturazione, bonus mobili, ecobonus, bonus verde, bonus facciate e superbonus tutte in un’unica detrazione fiscale con aliquota al 75%.
Altra novità è la riduzione dei tempi per ottenere lo sconti fiscali. Se ad oggi le detrazioni per interventi di casa sono da spalmare in dieci quote annuali di pari importo, si pensa a duna riduzione a 5 anni come accade oggi per il Superbonus.
Inoltre la maxi detrazione al 110%, nel futuro al 75% potrebbe essere estesa ad altri soggetti. Dalle persone fisiche e condomini, si estenderebbe anche a strutture ricettive, alberghi, imprese agricole e aziende agrituristiche, ma anche a scuole, strutture sanitarie, giuridiche e sportive nell’intento così di rimodernizzare l’intero patrimonio immobiliare italiano, pubblico e privato.
Ad aprire a queste sostanziali novità il ministro della Transizione ecologica Cingolani durante il question time al Senato.
“Occorrerà trovare un adeguato punto di equilibrio tra una semplificazione necessaria delle procedure di accesso al superbonus e la lotta al fenomeno dell’abusivismo”, ha detto il ministro. “Mi impegno a parlarne al più presto con i ministeri coinvolti”. E visto che “potrebbe essere considerata una revisione coordinata del sistema delle detrazioni fiscali a oggi esistente con un approccio integrato che consentirebbe di ottimizzare tempi e costi degli interventi”.