A un anno dall’operatività della piattaforma per la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, sono state già individuate truffe per 800 milioni di euro su 19,3 miliardi di scambi (6,5 per il 110% e 12,7 per gli altri sconti) e 2,5 milioni di operazioni. Così rivela il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini nel corso di unìintervista a Il Sole 24 Ore in merito al superbonus al 110%, la maxi detrazione fiscale prevista per una serie di interventi sugli immobili, introdotta dal Decreto Crescita come volano per il rilancio dell’economia tricolore post pandemia.
Dagli ultimi dati pubblicati da Enea, riferiti solo al Superbonus 110%, emerge un ampio utilizzo, quasi 11 miliardi di detrazioni previste a fine lavori. In merito alla cessione di questi crediti di imposta e allo sconto in fattura, nel complesso, al 30 settembre scorso, parliamo di circa 2 milioni e mezzo di operazioni comunicate all’Agenzia, per un controvalore di oltre 19 miliardi: un terzo, 6 miliardi e mezzo, è riferito al Superbonus 110% (ecobonus e sismabonus). Ma anche in questo caso la truffa è dietro l’angolo visto che nel dettaglio secondo l’Agenzia guidata da Ernesto Maria Ruffini, in poco tempo sono emersi ben 800 milioni di crediti inesistenti relativi alla maxi detrazione.
Nel dettaglio, come ricorda Ruffini, sono state rilevate numerose cessioni di crediti inesistenti, soprattutto riferiti a interventi edilizi non effettuati. In altri casi è stata rilevata la cessione di crediti inesistenti riferiti a lavori fittiziamente realizzati addirittura in favore di persone inconsapevoli, che si sono ritrovate nel loro cassetto fiscale fatture relative a opere mai eseguite. Questi crediti fittizi possono poi essere oggetto di successive “movimentazioni” e alla fine ceduti a intermediari e quindi monetizzati.
Con un’intensa e complessa attività di analisi dei dati a nostra disposizione abbiamo intercettato sul nascere numerose cessioni di crediti caratterizzati da evidenti elementi di frode. In particolare, sono stati individuati circa 800 milioni di euro di crediti dei quali risulta pressoché certa l’inesistenza. Ma ovviamente non può bastare. Non dimentichiamo che queste agevolazioni sono state introdotte in pieno periodo emergenziale, quando la priorità era accelerare il più possibile l’immissione di liquidità nel sistema economico. In altri termini, il Legislatore ha puntato maggiormente su controlli ex-post, sebbene le frodi a cui stiamo assistendo dimostrino che questi controlli hanno un’efficacia limitata.
Le norme prevedono che il recupero venga fatto nei confronti del primo cedente e quindi del cittadino che commissiona gli interventi, salvo i casi in cui si riscontri il concorso da parte di un intermediario. Proprio per questo è sempre bene prestare attenzione a quello che si firma quando vengono proposte tali operazioni. Ricordo che, nella propria area riservata sul sito dell’Agenzia, c’è la possibilità di aderire al servizio di consultazione delle fatture per verificarne la correttezza.
Superbonus 110%: le ultime novità della legge di bilancio 2022
Nella legge di bilancio 2022 ancora in fase di stesura trovano spazio i bonus edilizi in primis proprio il Superbonus al 110%. Secondo le ultime indiscrezioni, pare che la mai detrazione per le villette unifamiliari sarà prorogata senza la verifica del tetto Isee come previsto inizialmente. La precedente bozza della manovra infatti aveva previsto che potessero fruire del Superbonus solo i proprietari di case unifamiliari con un Isee non superiore a 25 mila euro. Inoltre sembra che ci sarà la proroga dello sconto in fattura e cessione del credito per tutti i bonus legati alla ristrutturazione edilizia.
Come spiega l’Ansa “stiamo perfezionando emendamenti, in vista dell’iter parlamentare della Legge di bilancio, per togliere riferimenti a tetti Isee come requisito per continuare a fruire del Superbonus sulle case mono e plurifamiliari”, fa sapere il vicepresidente del gruppo M5S al Senato, Agostino Santillo, convinto che il tetto sia “una discriminazione” rispetto alla situazione dei condomìni. I 5 Stelle – appoggiati in pieno in questo caso anche dalla Lega – precisano di aver “messo sul tavolo un’opzione alternativa che non crea ostacoli neanche sul fronte delle coperture”, che è uno dei nodi da sciogliere più evidenti per il rinnovo di una misura che finora è costata allo Stato oltre 10 miliardi di euro. Sul fronte dei bonus edilizi, il Governo ha invece accolto la richiesta di rinnovare, per tutte le agevolazioni previste, cessione del credito e sconto in fattura. “Ma si stanno creando degli abusi, quindi bisognerà rafforzare i controlli”, sottolinea il sottosegretario al Ministero dell’Economia Cecilia Guerra.