Il presidente del Consiglio Mario Draghi si dice contrario alla creazione della SuperLega, la nuova competizione di cui ne fanno parte al momento sei squadre inglesi (Manchester United, Manchester City, Arsenal, Chelsea, Liverpool, Tottenham), tre spagnole (Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid) e tre italiane (Juventus, Inter e Milan) e finanziata dalla banca Jp Morgan.
Il Governo segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”.
Queste le parole di Draghi che si unisce così ad Emmanuel Macron e Boris Johnson, rispettivamente Presidente francese e Premier inglese anch’essi contrari alla neonata Super League del calcio europeo.
Secondo quanto riporta Politico.eu, che cita fonti vicine alla questione, il presidente Macron avrebbe affermato che la Francia sosterrà “tutti i passi” intrapresi dagli organi di governo del calcio per difendere le attuali competizioni europee e che la Superlega “minaccia il principio del merito sportivo”.
Il premier britannico Johnson invece avrebbe sottolineato come la creazione di una Super League sarebbe “molto dannosa per il calcio”, aggiungendo di sostenere le autorità calcistiche nelle loro prossime azioni. Anche l’Ue si schiera contro.
“La Commissione Ue difende un modello di sport europeo basato sui principi di autonomia, apertura, solidarietà e interdipendenza delle federazioni internazionali”. Queste caratteristiche riguardano “tutti i livelli” dello sport e “devono essere mantenute come parte del dna dell’Ue. Invitiamo tutte le parti a tenere conto di questi principi nella valutazione potenziale impatto della proposta”, aggiunge la portavoce, sottolineando che alla base delle organizzazioni sportive devono esserci “regole chiare, trasparenti e non discriminatorie”.
SuperLega, Perez in difesa
A difendere la SuperLega, Florentino Perez, presidente del Real Madrid e della neo nata competizione.
Non lo faccio per salvare il Real, ma per salvare il calcio. Questo sport è in un momento critico, quello che stiamo facendo è solo per il bene del pallone. Se noi generiamo profitti, ne beneficiano tutti, anche quelli che stanno più in basso (…) “Il calcio deve evolversi e questo format ci garantirà molti più soldi, la Champions ormai ha perso appeal”.