Da domani, venerdì 1° settembre 2023, sarà possibile fare domanda per poter accedere al Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl), la nuova misura messa a disposizione degli occupabili, per i quali è scaduto il reddito di cittadinanza. Il nuovo strumento prenderà il via assieme alla nuova piattaforma SIISL, ma non ci sarà un click day.
Come ha spiegato il Marina Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, la procedura sarà attiva subito dopo mezzanotte. Non ci sarà un click day e, soprattutto, non ci sarà alcun problema di esaurimento delle risorse.
Le persone potranno fare domanda e si attivano i processi. Il 60% dei soggetti usciti, in quanto occupabili, dalla platea del reddito di cittadinanza tra luglio e agosto hanno già una politica attiva in corso – spiega la Calderone -. I corsi indicati in piattaforma in termini di numeri di posti disponibili sono ampiamente capienti rispetto a quella che è la platea che stiamo osservando.
La Calderone ha voluto poi tranquillizzare un po’ gli animi, spiegando che
Siamo alla vigilia di una bomba sociale? No, assolutamente no perché i numeri ci dicono che la situazione è assolutamente gestibile.
Supporto per la formazione e il lavoro: ecco cos’è
In cosa consiste il Supporto per la Formazione e il Lavoro? La nuova misura prevede un’indennità pari a 350 euro al mese per partecipare a dei progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale. I percorsi di studio devono fornire un orientamento alle persone ed accompagnarle al lavoro.
Il contributo da 350 euro spetterà per un periodo massimo di dodici mesi. È incompatibile con il reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza e con qualsiasi altro strumento erogato ad integrazione o sostegno del reddito dei disoccupati.
La misura di sostegno al reddito, che è attiva dal 1° settembre 2023, viene affianca dall’assegno di inclusione (ADI): questa seconda misura, che è stata disciplinata dal Decreto Lavoro 2023, è riservata alle famiglie con delle difficoltà economiche, al cui interno ci siano dei minori, delle persone con disabilità o degli over 60.
I requisiti per accedere all’assegno da 350 euro
Per poter accedere al Supporto per la Formazione e il Lavoro è necessario essere in possesso di alcuni requisiti. Può essere richiesto dai singoli componenti dei vari nuclei familiari, che devono avere un’età compresa tra i 18 ed i 59 anni. Il valore dell’Isee deve essere inferiore a 6.000 euro l’anno e soprattutto non devono avere i requisiti per poter accedere all’Assegno di Inclusione.
A differenza di quanto accadeva con il reddito di cittadinanza, il Supporto per la Formazione e il Lavoro può essere richiesto ed utilizzato anche dai singoli membri del nucleo familiare che stanno percependo l’assegno di inclusione. I beneficiari devono, però, decidere di partecipare alle politiche attive per il lavoro, anche se non sono sottoposti agli obblighi previsti dal percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa, purché non siano calcolati nella scala di equivalenza di cui all’art. 2, comma 4 del Decreto Lavoro.
Ribadiamo, comunque, che il Supporto per la Formazione e il Lavoro risulta essere incompatibile con il reddito di cittadinanza e con qualsiasi altro strumento pubblico di integrazione o sostegno al reddito.
Come fare domanda
Come devono fare i diretti interessati per poter accedere al Supporto per la Formazione e il Lavoro? L’interessato ha la possibilità di accedere alla misura con le modalità telematiche previste per l’Assegno di inclusione. Deve essere, inoltre, sottoscrivere, attraverso la piattaforma del Sistema informativo per l’inclusione sociale lavorativa (SIISL), il patto di attivazione digitale, con il quale il beneficiario si deve impegnare a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente, dove dovrà stipulare il patto di servizio.
Nel momento in cui arriva l’esito dell’accettazione della richiesta da parte dell’Inps e dopo che è stato sottoscritto il patto di attivazione digitale, il richiedente viene convocato presso il servizio per il lavoro competente: in questa sede stipulerà il patto di servizio personalizzato.
Il patto di servizio personalizzato
È bene soffermarci a parlare nel dettaglio del patto di servizio personalizzato. Al suo interno sono indicate – come misura di attivazione al lavoro – tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione, che devono essere individuate dal beneficiario all’interno del patto di attivazione digitale.
Il patto di servizio personalizzato può prevedere l’adesione ai servizi al lavoro e ai percorsi formativi previsti dal Programma nazionale per la Garanzia occupabilità dei lavoratori (GOL), di cui alla Missione 5, Componente 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Dopo che è stato stipulato il patto di servizio, il diretto interessato, attraverso la piattaforma, inizierà a ricevere delle offerte di lavoro e dei servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro. O potrà essere inserito all’interno di specifici progetti di formazione, che possono essere erogati da soggetti pubblici o privati.
Il beneficiario della misura avrà la possibilità di individuare in completa autonomia i progetti di formazione, che rientrano in quelli indicati nel primo periodo. Nel momento in cui viene ammesso ne deve dare immediata comunicazione attraverso la piattaforma.
Quanto dura il supporto per la formazione e il lavoro di 350 euro
Il Supporto per la Formazione e il Lavoro dura al massimo 12 mesi. Nell’arco di questo anno, l’Inps provvederà ad erogare un contributo mensile pari a 350 euro, che arriverà tramite bonifico.
Nel corso di questi dodici mesi, l’interessato è tenuto ad aderire alle misure di formazione e di attivazione lavorativa, che sono indicate all’interno del patto di servizio personalizzato. La mancata iscrizione ai percorsi di istruzione di primo livello o, comunque vada, funzionali all’adempimento dell’obbligo di istruzione, comportando la non erogazione del contributo.