GINEVRA (WSI) – Il Consiglio di Stato ginevrino vuole combattere il fenomeno della speculazione ediliza e dell’accaparramento degli immobili da parte degli affaristi senza scrupoli che negli ultimi anni hanno preso d’assalto la corona urbana della citta’ svizzera.
L’esecutivo ha trasmesso ai deputati un progetto di legge per modificare la gestione delle zone di sviluppo e restituire il diritto di proprieta’ della casa alla classe media. La condizione preposta e’ che l’acquirente dimostri che abitera’ lui stesso nell’immobile.
Dal 1972 lo Stato controlla per 10 anni il prezzo di vendita dei terreni e i piani finanziari riguardanti qualsiasi operazione di compravendita immobiliare su certi terreni, normalmente nelle aree periferiche della citta’.
Ultimamente lo stato ha constatato, tuttavia, che la legge attualmente in vigore favorisce gli affaristi che agiscono a solo scopo di lucro. Essi tendono infatti a comprare l’immobile a un prezzo di gran lunga inferiore a quello del mercato, con delle tariffe intorno ai 7.000 franchi per metro quadrato, e mantenerlo in portafoglio fino a quando il prezzo non sara’ regolato. Senza mai installarsi fisicamente nell’appartamento, alimentando una crisi dell’offerta di alloggi, che chiunque abbia abitato a Ginevra conosce molto bene.
“A quel punto gli alloggi sono venduti con un suprlus molto interessante per chi vuole sbarazzarsi della casa”, sottolinea al quotidiano elvetico Le Temps il ministro dell’Urbanistica, François Longchamp, che parla di un fenomeno di “tesorizzazione” dei nuovi alloggi.
Il presidente del Consiglio di Stato, il socialista Charles Beer, si spinge ancora oltre, denunciando una speculazione edilizia. Un altro caso riscontrato e’ quello di diversi membri di una stessa famiglia che comprano diversi appartamenti che pero’ non occupano ma, per poi rivenderli al termine del periodo di diritto di proprieta’.