Il Bitcoin è vicino ad una svolta: dal prossimo novembre, debutterà Taproot definito dagli addetti ai lavori come il più importante aggiornamento di sempre per il protocollo della regina delle criptovalute. Di sicuro, è il primo in quattro anni.
Approvato all’unanimità da tutti coloro che sono impegnati nelle operazioni di mining, l’implementazione si completerà nel mese di novembre. Significative le novità che saranno introdotte per quanto concerne la privacy e l’efficienza delle transazioni. Non solo. Il nuovo aggiornamento sbloccherà il potenziale per la gestione degli smart contract.
“Taproot è importante, perché apre un’ampia gamma di opportunità per gli imprenditori interessati ad espandere l’utilizzo del bitcoin”, ha affermato Alyse Killeen, fondatrice e managing partner della società di venture capital Stillmark.
L’ultimo update di Bitcoin prima di Taproot, battezzato Segregated Witness (SegWit), risale al 2017. Allora l’appoggio non fu unanime, tanto che, si parlò di una “guerra civile” (“last civil war”).
Ricordiamo che Bitcoin è un protocollo che viene aggiornato di rado, perché è sempre molto difficile apportare modifiche ad una rete realmente decentralizzata.
Bitcoin: gestori considerano prezzi in area bolla
Nel frattempo, nonostante il calo delle quotazioni delle ultime settimane, la maggior parte dei gestori intervistati in un recente sondaggio da Bank of America considerano il Bitcoin è ancora in area bolla.
Nella Global Fund Manager Survey di giugno, l’81% dei gestori intervistati ha dichiarato che il Bitcoin, che oggi si muove sotto 40 mila dollari, continua a quotare troppo. Una percentuale in crescita rispetto al 75% dei gestori intervistati nel mese di maggio.
Negli ultimi due mesi il Bitcoin ha registrato una forte volatilità: dai massimi storici in aprile a 65.000 dollari è crollato a maggio vicino ai 30.000 dollari per poi riprendersi solo nelle ultime settimane. A provocare la pesante flessione il dietrofront di Tesla nell’utilizzo di questa criptovaluta come mezzo di pagamento e la decisione della Cina di limitare l’attività di mining nel Paese.