C’è voluta una pandemia perché la BCE tornasse ad accettare i titoli greci come garanzia. E’ uno degli aspetti più eclatanti dell’ultimo pacchetto di misure deciso da Francoforte, che ha praticamente tolto ogni valutazione di rischio ai prestiti bancari e decurtato gli ‘haircut’, i margini di garanzia sulla liquidità, per impedire che “l’emergenza del coronavirus” possa causare una gravissima stretta creditizia.
Dopo un inizio tentennante, quando la presidente Christine Lagarde aveva detto “non siamo qui per chiudere gli spread”, Francoforte ha dunque fatto una vera e propria ‘inversione a U’.
Per la prima volta dal 2015, quando la Bce venne accusata di chiudere i rubinetti alle banche greche la Bce torna ad accettare i titoli ellenici come collaterale fornito dalle banche per avere liquidità, nonostante il rating tuttora speculativo. L’obiettivo è rendere più facile per le banche greche, che detengono molti di tali titoli, ottenere prestiti dalla Bce.
La mossa fa parte del pacchetto di misure dell’ultimo intervento dell’istinto di Francoforte, deciso due giorni per favorire la circolazioe di liquidità, che in una nota ha definito come “complementare” alle altre misure, come i nuovi prestiti Ltro. Dalla Vigilanza della Bce le banche hanno poi avuto un allentamento senza precedenti dei requisiti patrimoniali. Ora,
di fronte al ‘credit crunch’ la Bce si spinge oltre, con una mossa che avvicina le banche al prestare senza rischio di
credito e liquidità.
Secondo diversi analisti, la mossa rappresenta una spinta poderosa al credito bancario, consentendo “temporaneamente” alle banche dell’Eurozona di approvvigionarsi di liquidità praticamente senza più tener conto dei rischi di default e dei rischi di liquidità.
“La Bce – nella nota – spiega di aver abbassato l’asticella della sua “tolleranza dei rischi” come ulteriore misura di credit easing. Vengono allentate le misure sulla valutazione dei crediti a famiglie e imprese che le banche possono mettere a garanzia della liquidità: saranno accettati anche crediti di qualità inferiore e in valuta estera, oltre all’utilizzo dei modelli di valutazione interna della qualità del credito.
L’istituto di politica monetaria guidato da Lagarde ha comunicato una “generale riduzione” del 20% degli haircut, cioé degli scarti di garanzia che applica nella valutazione del collaterale bancario a fronte di liquidità. E al contempo ha abbassato la soglia minima dei prestiti bancari forniti a garanzia a zero da 25.000 euro, per “facilitare la mobilitazione di collaterale da prestiti alle piccole imprese”.
Le misure – spiega la Bce – sono temporanee e “verranno applicate per la durata della crisi pandemica e legate alla durata del programma Pepp”.