ROMA (WSI) – Lo scandalo fiscale riguarda la Svizzera ma assume dimensioni planetarie. Compaiono anche i nomi dello stilista Valentino, del campione del motociclismo Valentino Rossi e dell’imprenditore Flavio Briatore nella lista Falciani, “l’elenco completo dei centomila clienti che hanno depositato nei forzieri della filiale svizzera della banca inglese Hsbc “qualcosa come cento miliardi di dollari”.
Così scrive La Repubblica facendo riferimento alla maxi inchiesta de L’Espresso, in collaborazione con Le Monde, il Guardian e il consorzio dei giornalisti d’inchiesta ICIJ, che ha sede a Washington.
Tutti i nomi della lista Falciani – 7 mila i clienti italiani – sono nelle mani dell’Espresso e di altre 44 testate giornalista di tutto il mondo. Scrive La Repubblica: “lo Swissleaks è l’atto di accusa più grande contro le distorsioni del sistema bancario svizzero. Un materiale esplosivo, analizzato a fondo per otto mesi dai reporter di Icij con l’aiuto di una squadra di esperti in data journalism, e 140 giornalisti di 45 paesi”.
Tra gli altri ‘evasori’ in Svizzera vengono citati “la modella Elle MacPherson, il musicista Phil Collins, la popstar Tina Turner, l’ex pilota della Ferrari, Fernando Alonso. E poi il re di Giordania Abdallah II e quello del Marocco, Mohammed VI, principi degli emirati, uomini di fiducia di dittatori deposti e in carica”.
“Il risultato è un dossier su oltre 100mila clienti di più di 200 paesi con 81mila conti censiti dall’Iban tra il 1998 e il 2007. I file comprendono anche più di settemila cittadini italiani, che nel 2007 custodivano circa sei miliardi e mezzo di euro”.
Si tratta dei documenti raccolti da Hervé Falciani, un funzionario italo-francese di Hsbc. Nel 2008 – spiega il giornale – “la banca svizzera lo ha accusato di avere sottratto le informazioni, ma il suo arresto in Costa Azzurra su richiesta delle autorità svizzere si è trasformato in un clamoroso autogol: Falciani ha collaborato con i magistrati francesi e consegnato gli elenchi dei conti”.
All’epoca della sottrazione delle informazioni, la banca privata HSBC era il più grande istituto straniero di credtio della Svizzera. Una società che offriva fiumi d’oro di stipendio ai suoi dipendenti e che riceveva i clienti in un palazzo post moderno ornato da collonati in marmo e legno preziosi.
Al momento della sua massima espansione, nel 2007-2009, gestiva più di 120 miliardi di dollari ripartiti su circa 30 mila conti di una clientela molto ricca.
Da allora HSBC Suisse ha attraversato un periodo di cambiamento radicale. Ha due terzi della sua clientela, giudicata troppo a rischio per via di conti non dichiarati al fisco. La banca ammette gli errori passati nel sistema di controllo contro l’evasione e il riciclaggio di denaro sporco.
HSBC riconosce di aver aperto un numero elevato di conti sospetti e precisa di aver rispettato gli standard svizzeri dell’epoca in materia di conformità fiscale dei propri clienti, che erano decisamente più bassi di quelli odierni.
Le ultime rivelazioni mettono ulteriori pressioni sulla piazza finanziaria svizzera, che dovrebbe purgare le somme di denaro non dichiarato accumulate all’epoca del segreto bancario. Dal 2018 partirà lo scambio automatico di informazioni bancarie internazionali. In quest’ottica, la lista Falciani offre un’idea dell’ampiezza della sfida che si trovano a dover affrontare le banche elvetiche.
(Lna-DaC)