austerity pagina 39
Secondo l’economista Hans-Werner Sinn Grecia, Spagna e Portogallo si trovano davanti a queste due opzioni: altrimenti sarĂ il collasso. E la crisi durerĂ almeno altri dieci anni. Atene declassata a paese emergente
David Begg, numero uno della Confederazione irlandese dei sindacati, critica pesantemente le misure di austerity imposte al paese da Ue, Bce e Fmi. E aggiunge: “Il paese sta affondando”.
In Italia nessuna protesta in versione greca; ma anche niente indignados, piazza Tahrir o Occupy; niente “primavere” di alcun genere. Beppe Grillo ha convogliato la rabbia senza violenze. Perchè? Opinione di Wu Ming
Per il Guardian il leader del Movimento 5 Stelle è l’unico che ha parlato ai giovani. “Fuori dall’euro mai piĂą schiavi delle banche tedesche”. Su Berlusconi l’auspicio e’ che la sua irresponsabilitĂ spinga l’Italia in una nuova crisi: quella sarĂ la salvezza del Paese.
Ora tutta la Ue dovrebbe riflettere sui suoi errori. Gli italiani hanno bocciato una politica troppo dipendente dall’influenza di Berlino, che vuole imprre politiche di austerita’ in un’economia gia’ in difficolta’.
AusteritĂ e riforma sono l’opposto l’uno dell’altra. Ma oggi, denuncia Wolfgang Munchau sul Financial Times, vengono usate come sinonimi. La prima aumenta le tasse e riduce gli investimenti nel breve termine. Proprio quello di cui non hanno bisogno Italia, Spagna e Grecia.
Ormai in Europa possono vantare la Tripla A solo Germania, Olanda e Lussemburgo, che hanno pero’ prospettive negative, e la Finlandia, che ha invece un outlook stabile. Titoli di stato per ora intaccati da downgrade. Opinione di Salvatore Gatti
“Non voglio essere usato dallo Stato contro i miei concittadini”. Luigi Lucchi di Berceto, nel parmense, spedisce una lettera al presidente della Repubblica, lamentando la “morte dei piccoli e medi esercizi per colpa della Tares“.
Lo scontento e’ degenerato in violenze, scoppiate in tutto il Paese contro il rincaro esponenziale dell’elettricitĂ . Un altro esecutivo europeo a cadere vittima dell’austerita’ e della crisi del debito.
Al via oggi il blackout dell’informazione. Fino a giovedì niente telegiornali e notizie via radio; i siti non verranno aggiornati, e le riviste non saranno pubblicate. Domani lo sciopero generale. Sempre piĂą salato il prezzo per rimanere nell’Eurozona.