Banca del Giappone pagina 3
Stamattina la Banca del Giappone ha lasciato invariate le sue politiche monetarie, nel giorno dell’avvio della due giorni di riunione della Fed. Mati Greenspan, Senior Market Analyst di eToro, si dice comunque sconvolto dal fatto che la BoJ si aspetti un’inflazione del 2% nel 2018: “l’indice dei prezzi al consumo, pubblicato venerdì scorso, ci suggerisce
Lo ha detto in un’intervista alla Cnbc.
Titoli Usa custoditi dalla Fed calano ancora: minimi dal 2012. Con mossa della disperazione Kuroda ammette di aver perso il controllo dell’obbligazionario.
Volumi sottili. Banca del Giappone non centrerĂ obiettivi inflazione. Manifatturiero cinese ai massimi di due anni. Corre Mps: Passera ritira il suo piano.
Prepararsi a helicopter money. Inflazione tornerĂ a salire, spese al consumo scenderanno e con esse la crescita dell’economia. Un perfetto mix recessivo.
A trainare i titoli delle societĂ esportatrici che beneficiano di un deprezzamento dello yen oltre la soglia di 12 punti nei confronti del dollaro.
Draghi, Yellen e Kuroda hanno il controllo su tutto, sono loro che stabiliscono i prezzi. Il settore privato non sa piĂą cosa fare.
Apertura di scambi in calo a Wall Street dopo la pubblicazione di dati molto deludenti sul fronte economico. Il Pil della prima economia al mondo si è espanso di meno della metà rispetto alle stime: +1,2% contro il +2,6% stimato. Riviste al ribasso anche molte delle variazioni dei trimestri precedenti. In Asia poi la Banca
Delude la Banca del Giappone, che mantiene invariati i tassi, spingendo al rialzo lo yen e il comparto finanziario. Fari su Eni e Generali dopo i conti.
L’attuale situazione di incertezza potrebbe comportare un indesiderato rafforzamento del dollaro con conseguenti danni alla crescita internazionale.